Mi sono preso un giorno di ferie dal report, ma mi sono arrivati subito i reclami via watsapp!
In realtà ieri non è stata una gran giornata, nei viaggi capita di vedere cose per le quali non valeva quasi la pena di un sosta, fa parte del gioco.
Già la fermata della sera prima a Kastamonu si poteva evitare (era menzionata dalle guide), ma comunque mi sarei dovuto fermare perché la giornata volgeva al termine, poi ieri mattina mi sono spostato di 100 km per approdare a Safranbolu, un borgo (addirittura patrimonio dell'Unesco, ormai anche questo marchio va preso con le pinze) dove avrei potuto ammirare le antiche case ottomane in legno e mattoni. Certo una passeggiata valeva la pena farcela, ma non fermarsi a dormire o fermarsi più giorni come alcuni fanno. È un borgo ovviamente molto sfruttato turisticamente, dove queste case sono in parte dimesse, altre invece fin troppo restaurate e sfruttate come locali per i turisti. Comunque un giro lo si fa volentieri, ma di una due ore al massimo.
Quindi proseguo, il tempo si guasta nuovamente, nell'avvicinamento a Istanbul volevo raggiungere un lago di montagna che pareva bello per farci una sosta oppure per fermarsi a dormire, ma trovo addirittura la nebbia: decido quindi di andare direttamente a Istanbul, prendendo ancora un violento temporale che raffiche che sembravano volessero ribaltarmi.
Ritorno all'area camper dell'andata che rimane fuori dal centro di qualche km.
Avendo già visitato questa grande città all'andata, avevo in testa di girare in bici sul Bosforo, visitandone quartieri e sobborghi
Cosi faccio, anche se il tempo e le previsioni non dicono niente di buono.
Prima faccio un tentativo di entrare almeno nelle corti del Palazzo Topkapi, che purtroppo non avevo visitato.
La coda per il biglietto è chilometrica, ma la salto perché tanto so di non poter entrare da nessuna parte con Zampa.
Mi nascondo in mezzo a un gruppo di turisti turchi con guida, Zampa lo tengo con guinzaglio corto vicino alle gambe: riesco a passare il primo blocco di guardie, non lo vedono.
Ma più avanti c'è un altro controllo, con tanto di metal detector, come mi vedono mi spediscono indietro.
Pazienza, abbiamo il piano B del giro del Bosforo in bici.
Faccio ancora una foto alla Moschea blu, mi rendo conto di quanto è immensa solo ora che ho visitato moschee per tutta la Turchia
Vicino alla moschea di S.Sofia invece ammiro la Bentley della polizia, ha una bella livrea!
Questo è il giro di oggi, la freccia blu è dove ho il camper, il pennarello rosso indica le coste che vorrei percorrere
Percorro quasi tutta la riva della penisola di Sultanahmet (dove c'è tutta la città monumentale, già visitata) con una ciclabile, poi attraverso il braccio di mare del Corno d'Oro con il Ponte Galata.
Alla fine del ponte volto a destra, per un po'costeggio la riva, zeppa di locali poi si alternano tratti in cui la costa è chiusa da strutture portuali. Arrivo a Galataport, progetto di riqualificazione della costa con strutture modernissime, tra cui un edificio progettato da Renzo Piano. Appena fuori alberghi lussuosissimi e tutta gente che si da delle arie, mi faccio spazio con la bici in mezzo alle limousine che aspettano i clienti, si insomma, sembro un barbone con il suo cane!
Ovviamente li non mi caga nessuno, mentre nei quartieri seguenti mi capita spesso di essere fermato da persone del luogo, con cui si scambia quattro parole.
Dopo i giardini del palazzo di Dolmabahce
arrivo nel sobborgo di Ortakoy, dove c'è una bella atmosfera da paese e tantissima gente (sullo sfondo il modernissimo ponte stradale che si chiama Ponte delle Vittime del 15 Luglio
La pedalata mi ha messo fame, tralascio i locali sul mare troppo turistici e vado nel paese all'interno, dove trovo un posto alla buona con i soliti kebab in bella vista, frequentato dalla gente locale.
Mi prendo l'Iskender Kebab, una specialità di Bursa che però non avevo provato quando l'avevo visitata.
Dopo poco che mi hanno servito il piatto, esce direttamente il capo kebabbaro con le mani unte e cariche di fette di kebab, sono per Zampa!
I gatti entrano ed escono dal locale, per terra ci sono tre centimetri di grasso, ma dopo un po'che vivi in Turchia mon ci si fa più caso.
Tornando al porticciolo ci sono tutte le bancarelle che ti preparano il Kumpir, un piatto amatissimo dai turchi: in pratica una patata molto grande viene aperta e riempita di tutto quello che desideri, formaggio cipolla, verdure , spezie, salume, ecc
Alla fine la patata non si vede più, e ti viene servita in un involucro di carta stagnola.
Ci sono anche moltissimi gelatai, che servono il gelato ottomano, ma questo in tutta la Turchia. Prima di servirtelo fanno i giocolieri, le foto non rendono, bisognerebbe vedere il video: ovviamente si ferma sempre gente a vedere lo spettacolo
Non mancano, come in tutta Istanbul, quelli che vendono le cozze, anche qui l'igiene...
Ora dovrei attraversare con il battello e andare sulla riva asiatica, per visitare il sobborgo di Uskudar e Kadikoy. Compro anche il biglietto, ma prima di salire mi fermano perché Zampa non ha la museruola, come al solito l'ho lasciata sul camper. Quando ti vietano una cosa ti dicono "problem", è inutile discutere.
Pazienza, Istanbul è grande, torno qualche chilometro indietro, poi lego la bici ad un ringhiera e vado a visitare due quartieri sulla collina, Cukurkuma e Cihangir, quartieri con tanti piccoli locali e negozi, dall'atmosfera un po' bohemien.
Il secondo era anche un quartiere malfamato, oggi invece frequentato da studenti, belli i vecchi locali. Arrivando in cima mi collego con la Istikial Caddesi, quella via lunghissima che avevo fatto a piedi il mese prima dove avevo postato le foto con il vecchio tram.
In questa via ci sono decine di migliaia di persone che camminano, negozi, locali, pasticcerie tutti eleganti. Mi fermo appunto in una pasticceria per rifocillarmi e comprare qualcosa da portare via, poi mi butto giù per dei vicoli per raggiungere la costa e recuperare la bici.
Prima del ponte Galata mi fermo ancora lungo i moli, mentre le donne impastano nei banchetti, i pescatori prendono il pesce che va direttamente in tavola.
Mi fermo a dare un'ultima occhiata dal Ponte Galata, il traffico sul Bosforo non si ferma mai!
È l'ora di rientrare, domani lasceremo la Turchia. Per non rifare la ciclabile decido di attraversare tutto il centro monumentale. Le vie sono in salita, in un cambio marcia mi salta la catena. Per un attimo penso al cardano della Goldwing, troppo lusso! Scarico Zampa, mi inzacchero bene le mani di grasso e la rimetto a posto. Ancora un po'di salita e poi si scende dall'altra parte, zizzagando un po'tra le auto perennemente in coda e un po'saltando sui marciapiedi tra i pedoni.
Bello bello bello, la giornata è volata.
Quando sono dal camper faccio anche conoscenza con i miei vicini , una coppia di Innsbruck con un piccolo camper Wv: lei parla bene italiano, gli racconto che ero da loro a sciare neanche due mesi fa, gli faccio i complimenti per la loro bella città. Mi chiedono tante cose, hanno due mesi di tempo e vanno in Georgia anche loro.
Di fronte a me ho un piccolo camper, è arrivato ieri sera guidato da una ragazza da sola, è targato Corea del Sud!
Un poco più in la', un Mercedes sprinter 4x4, tutto attrezzato da deserto, targato Florida.
Il mio giro, in confronto, fa ridere.