Mototurismo che passione

Come passo il tempo senza moto

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view post Posted on 17/4/2024, 20:38
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Honda Goldwing Tour DCT

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Magico, magico, magico!
Tutto magico, una giornata in crescendo, una stancata pazzesca, perché come al solito ho visto in un giorno quello che la gente normale vede con calma in 2 o 3,facendo anche parecchio cammino a piedi.
Dico subito che non c'è tanta gente, qualche pullman si ma pochi, perlopiù giapponesi. C,erano flotte di quad (ma c'è bisogno del quad per distruggere qui quello che non hanno già distrutto) completamente ferme, anche cavalli e dromedari(?) tutti a riposo. Neanche una mongolfiera avvistata, non so il perché. Devo dire la mia sulle mongolfiere qui, se uno non ha proprio voglia di farci un giro non sono necessarie: la conformazione del territorio è tale che ci sono innumerevoli punti
in elevazione dove si vedono i pinnacoli dall'alto in basso e delle vedute magnifiche. Il miglior modo per girare qui è certamente la moto, per spostamenti in strada e fuoristrada, il secondo, obbligatorio, le gambe. Bisogna andare nelle vallate e percorrere i sentieri e vedere tutto da vicino.
Io con il furgone me la sono cavata ugualmente, anche in fuoristrada

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Mi viene da ridere che ho visto costosissimi camper 4x4 da deserto che non sono assolutamente necessari, ma questa è la moda.
Era dalla Slovenia che non parlavo italiano, stasera ho incontrato un coppia con i bambini della Romagna e almeno ho fatto due parole.
Questo invece lo ho incontrato stamattina, australiano, bmw800, giro del mondo!

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Il percorso ad anello che avevo progettato, unito ai relativi appunti, si sono rivelati perfetti per vedere quasi tutti i posti più importanti senza fare avanti e indietro mille volte.

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Lo si può percorrere in entrambi i sensi, lo si abbandonare e riprendere il giorno dopo, oppure farlo due volte come ho fatto io.
Si, perché qui la cosa più importante è vedere i siti con la luce giusta, quindi ho saltato alcuni posti che avrei avuto il sole in faccia dove poi sono tornato al pomeriggio.
Ancora una cosa, è bene avere delle scarpe da trekking leggero, il tufo vulcanico di cui sono composte queste fragili montagne crea un brecciolino molto insidioso. A seconda di dove si va e dove ci si arrampica ci sono anche punti esposti, alcuni anche molto pericolosi, senza nessuna corda, barriera o ringhiera. Se uno non ha le idee chiare è meglio non arrampicarsi in certi pinnacoli nelle abitazioni rupestri più elevate.
E passiamo alle cose viste e relative foto, della cui qualità mi scuso anticipatamente, vuoi per la mia incapacità, vuoi perché l'immensità di questi paesaggi è davvero difficile da comprimere in una immagine. Anche questo rimarrà certamente uno dei posti più belli al mondo che ho visto: la natura qui si è data da fare parecchio, anche a livello artistico. Incredibile poi quello che ha fatto l'uomo, parlo di quelli che hanno vissuto nelle abitazioni rupestri (da millenni fino al 1950!), non di quelli che stanno sfruttando all'inverosimile questi luoghi meravigliosi, senza alcun rispetto.
Ho dormito nella area mercato di Uchisar, una piazza pulitissima con tanto di tetto di copertura, ci posteggiano 4 o 5 pulmini per trasporto persone, ieri martedi era giorno di mercato ma quando sono arrivato alla sera cera piu' solo un camion che stava caricando.
Ho fatto un giro a piedi ieri sera, ma stamattina son oandato a visitare la Cittadella, in realtà un rocca di tufo tutta perforata, usata per difesa delle incursioni arabe con scala interna e terrazza superiore, da cui si vede tutta la Cappadocia, essendo questo paese posto più in alto di tutti.

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Prendo il camper e , siccome sono vicino, vado a vedere la Valle dell'Amore, si, insomma quella coi pinnacoli di forma fallica. Sono contro sole e capisco subito l'importanza dell'esposizione per vedere al meglio questi luoghi.

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Quindi con il camper vado a Goreme, il centro principale turistico di questa zona, poi a Cavusin e di li mi aggancio al giro progettato, in senso orario. Decido di saltare per il sole in faccia sia Pasabagi (cossidetti camini delle fate),

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,sia la valle di Zelve, e proseguo pe rla valle di Devrent, dove lascio il camper e mi arrampico a piedi tra i pinnacoli. La chiamano "Imagination Valley", ogni forma di roccia stimola la fantasia.

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Quindi proseguo per Urgup, svolto a dx e passo davanti alle cosiddette Tre Grazie, tre grandi camini.

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Proseguo e subito dopo giro ancora a destra per la Valle Rossa, lascio il camper in alto e parto a piedi, per un giro di almeno un ora e mezza. Bellissime formazioni rocciose, una piccola chiesetta rupestre, le viti coltivate tra i pinnacoli e paesaggi stupendi sono tutto quello che vedo, quasi sempre in solitudine.

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Ritorno al piazzale con una grande sudata, idem Zampa, e ammiriamo una lontana montagna tutta innevata che individuo con il nome di Erciyes Dagi, 3917 mt.

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Poi ritorno ancora a dx per Goreme completare il giro, prima di entrare nel museo all aperto delle chiese rupestri scendo, faccio un giro a piedi e scatto ancora qualche foto.

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Poi con il camper entro nel parcheggio (ovviamente a pagamento), pago il ticket per la visita e via di nuovo a piedi, questa volta tra orde di giapponesi. Questo è un luogo imperdibile, c'è la più alta concentrazione di chiese rupestri di tutta la Cappadocia, incredibile cosa sono riusciti a fare lavorando la roccia. Peccato che per la più bella chiedano nuovamente soldi :giù: , 6€, nonostante avere già pagato il ticket. Vado davanti alla cassa e gli faccio una bella leva, alcuni turisti ridono.

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Come mi capita spesso quando vedo cose emozionanti, mi dimentico dell'ora e di mangiare, sono quasi le 15. Nel camper mangio qualcosa e ki riposo un attimo, poi faccio un programma per finire la giornata: torno a vedere quello che avevo saltato, ora sono certo che c'è la luce giusta.
Quindi rifaccio il giro dell'oca, Goreme, Cavusin, giro a dx, passo di nuovo davanti ai camini delle Fate di Pasabagi, che mi lascio per ultimi, e vado nella valle di Zelve.
Altro posto imperdibile, qui hanno vissuto fino a 70 anni fa. Cosa a spinto quegli uomini a vivere in una valle sperduta, in caverne scavate a mano, non dimentichiamo senza luce, e sempre in condizioni di precario equilibrio, non lo so proprio. E si che allora non si pagava mica la Tasi e tutti i balzelli sulla casa!
Non so con quali criteri e quali calcoli scavavano le stanze nella montagna, rendendola di fatto un colabrodo, ma ad un certo punto qualche abitante fece la fine della polpetta, i resti dei grossi blocchi di roccia sono ben visibili, e i luogo venne abbandonato. Mi arrampico dappertutto, la valle si biforca in tre rami, tutti da vedere. Meravigliosa la chiesa rupestre delle Tre Croci, scolpite nella roccia.
Quindi l'escursione si rivela abbastanza faticosa, anche per quello che ho fatto gia' al mattino.

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Ma ho ancora un briciolo di forza tornare indietro a Pasabagi, e ammirare finalmente i famosi camini delle fate al tramonto, l'ora migliore!

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Questi cani accompagneranno me e Zampa, spesso giocando, per tutta l'escursione. Questa per fortuna è una visita più breve ed , essendo quasi in piano, meno faticosa.

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Ve lo avevo detto, è stato un crescendo, una magnifica giornata.
Stasera non avrò neanche laforza di cucinare, quindi torno a Uchisar, dove ho dormito tanto bene stanotte, mi faccio una bella doccia calda per togliermi la polvere di dosso e vado a mangiare al ristorante, a 100 mt dalla mia porta.
Poi , per digerire tutte le salse piccanti, mentre vi scrivo mi bevo una tisana digestiva di finocchio e camomilla, rutto libero stasera!

Edited by FurioGW - 18/4/2024, 05:49
 
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view post Posted on 17/4/2024, 21:05
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Chapeau!!!
 
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view post Posted on 17/4/2024, 21:24
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NON HO PAROLE ADATTE .. :huh: .. :sulserio:

:adora: :adora: :adora:
 
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view post Posted on 18/4/2024, 10:42

biancone54

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Anch'io come Danilo Senza parole :adora: :adora: :adora: :adora: :adora:
 
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view post Posted on 18/4/2024, 20:18
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che magnificenza :tido11: :clap: :birra: :hurra:
 
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view post Posted on 18/4/2024, 20:28
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Grazie ragazzi, ieri è stata una giornata campale, ma è stata una fortuna che abbia concentrato in un giorno cosi tante cose. Da ieri sera si è alzato un vento piuttosto forte, stanotte mi scrollava anche un poco il camper(Uchisar è in cima a un picco, il più alto della zona, 1300 mt, quindi si sentiva bene). Stamattina il cielo era bianco e l'atmosfera non era più nitida, ma quel che peggio che si alzavano delle nuvole di polvere che si vedevano a parecchi chilometri di distanza.
Quindi in questo senso ho avuto una grande fortuna. Tutti i siti che ho visitato ieri, nel pieno centro della Cappadocia, stanno in un quadrato di 20 km di lato. Ma anche allontanandosi, sempre rimanendo nella regione, ci sono tanti bei posti da visitare, ed è quello che farò oggi, diciamo su un raggio di 50 km.
Innanzitutto la consueta ginnastica per la schiena e per la cervicale, necessaria se voglio continuare a fare questa vita, poi una bella colazione (arance, yogurt turco buonissimo con nocciole, fiocchi di avena e cornflakes, cappuccino con tanti biscotti), e poi ancora un controllo generale al mezzo, con aggiunta di 10 litri di adblue che mi ero portato, oltre a 1kg.di olio motore che si è mangiato nei primi 15mila km di rodaggio. Ora posso partire verso sud per visitare la valle di Sogangli, che dista giusto cinquanta km.
Semplicemente una vallata bucolica, con alte montagne di roccia vulcanica, e tanti resti di chiese rupestri.
Una volta arrivato percorro la zona a piedi su dei sentieri, in completa solitudine.

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Peccato per i dipinti alquanto rovinati, sia dalle scritte delle persone senza cervello, sia perché molte volte sono annerite dal fumo, segno che gli ultimi abitanti accendevano fuochi all'interno per cucinare o scaldarsi, senza curarsi certo del valore artistico di tali ambienti.
Entrare in quei cunicoli da solo e con il vento che fischiava, era comunque abbastanza inquietante.
Tornando indietro percorro una strada diversa, per fermarmi 15 km prima di Urgup, appena fuori dal villaggio di Cemil, dove si trova il Keslik Manastiri (Monastero dell'arcangelo), nascosta in un angolino di una collina, dove il guardiano (che cura anche l'orto e il frutteto) quando arrivo mi offre il the. Scavata tutta nella roccia con diversi locali, che colpiscono per le grandi dimensioni.
La cappella ha tre navate, alla base ci sono delle sedi tombali molto piccole (delle dimensioni di Zampa), probabilmente di bimbi.

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Ritorno (di passaggio) dove ero ieri, nella valle di Devrent, voglio fermarmi a mangiare in alto che fa più fresco.
La vista mentre mangio è da cinema

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Un turco con cui avevo parlato un pochino ieri (fa pubblicità ad un negozio di tappeti e ceramiche di Avanos dove lavora sua moglie), mi riconosce, e siccome farla anche un po'di italiano e di inglese, ne approffittiamo per scambiare ancora quattro chiacchere. Mi racconta che è in pensione con due figli (come me), ha iniziato a lavorare molto presto e percepisce 260 euro/mese. Mi dice che è abbastanza dura, è anche arrabbiato con Erdogan perché continua a ricevere immigrati, specie dall'Afghanistan, ma anche tanta delinquenza. Gli offro un caffè, che trova squisito, dopo poco arriva con dei peperoni ripieni che ha fatto sua moglie per il suo pranzo, e me ne lascia uno: squisito!
Gli chiedo anche info per il viaggio e le zone dove mi sposterò domani, a oltre 500 km di distanza (non vi dico di più), mi da consigli per non passare da alcuni posti in cui mi dice che rischierei anche il camper (ad es. Gaziantep, appena sopra il confine siriano). Mi dice anche che ieri e oggi non hanno potuto volare i palloni per il vento, che quando si alza è molto pericoloso per loro, si lamenta per il forte calo di turismo, e poi mi dice che gli unici mesi che li c'è davvero casino sono luglio e agosto. In ultimo gli racconto che a Giugno passerà di li un amico con la moto (Batty), e allora mi lascia telefono e indirizzi per qualsiasi evenienza.
Riparto e passo da Avanos, cittadina carina sul fiume, dove vorrei passare la notte (per essere più comodo domani) verifico che il sito sia di mio gradimento e soprattutto sicuro (è un parcheggio liberoin riva al fiume, ma lasciano li pulmini e corriere a riposo), poi proseguo per Gulsehir, dove ci sono due cose da vedere, per concludere questa giornata un po' meno faticosa della precedente, anche perché ne sento ancora il peso.
La prima è la Karsi Kilise, una piccola chicca, una chiesetta rupeatre in un masso a forma di uovo, completamente svuotato, che ha la particolarità di essere a 2 piani, oltre ad avere dei dipinti ancora in perfetto stato. Pensate che risale al 1212

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Il secondo ed ultimo sito si chiama l'Acik Saray, un complesso di abitazioni e cappelle che, anche se molto erosi dal tempo, emanano una atmosfera particolare.

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E come ho detto prima, vado a sistemarmi ad Avanos, che visito e faccio anche una bella riserva di provviste alimentari.

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Domani inizia un'altra fase del viaggio, in luoghi non turistici, quindi più impegnativa dal punto di vista logistico, della pianificazione e non ultimo della sicurezza.
Proprio oggi con le ultime info ricevute ho apportato alcune piccole modifiche all'itinerario di domani.
Andro' nella regione del Tauro Armeno, parte della Mesopotamia.
 
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view post Posted on 18/4/2024, 22:13
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Tutte queste chiese rupestri .. :huh:
.. sarà anche una roccia tenera ma pensare che le hanno scavate dal pieno .. con martello e scalpello, portando fuori il materiale molto probabilmente con delle ceste.. :noncisto:
 
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view post Posted on 20/4/2024, 20:31
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Mi risveglio con il rumore dell'acqua del fiume di Avanos

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Ho passato la notte qui

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Dopo colazione e prima di partire faccio sgranchire le gambe a Zampa, oggi faremo parecchie ore di viaggio oltre 500 km. C'è anche un mulino a vento, un poco fuori luogo!

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Alle 9 partiamo, a Malatya sono 400 km, tutti abbastanza facili, anche se non bisogna mai distrarsi, specie quando superi camion da 1000 qli e 5 mt di altezza

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Dopo neanche un ora che viaggio mi prende un forte dolore appena sotto lo sterno: alzo subito il gas e penso: alé, ci siamo, il mio viaggio finisce qui...i miei figli...Zampa...il report incompiuto per gli amici del forum!
Ci mette una bella ora a passare, penso a quello che ho mangiato e alla colazione, ma non c'è niente che mi possa aver fatto male. Poi ricordo, appena dopo la partenza, ho bevuto tanta acqua fredda (il la bevo sempre a temp.ambiente, ma avevo una bottiglia in fresco e ho preso quella), sono certo che è stata una congestione.
Tanto la strada non finisce mai, ma i paesaggi sono totalmente cambiati, ora si perdono all'infinito

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Di solito nell'altipiano Anatolico si viaggia sui 900/1000 mt di altitudine, ma poi senti il motore che non rende e non capisci il perché. E vai avanti, magari stai salendo delluno per cento, sei sempre in pianura, stessi paesaggi sconfinati ma...sei a più di 1800 mt!

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Ma poi magari per 50 o 60 km il mezzo va con un filo di gas!
E arrivo a Malatya per le 14, dopo oltre 400 km e un pranzo veloce.
È una città moderna, sembra l'abbiano finita ieri e costruita in un lampo: tutti palazzi da 10 o 15 piani nuovi, distributori luccicanti di carburante dappertutto, strade e viadotti nuovi. Non c'è niente da vedere tranne un bazar degno di nota nel centro storico, ma visto dove devo andare stasera a dormire, decido di saltare.
Già non ve lo ancora detto: la destinazione è la vetta del Nemrut Dagi, ma montagna più alta della Mesopotamia settentrionale. So che le strade non sono belle, e non posso rischiare di arrivarci con il buio.
La strada sale ripida

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Poi finisce l'asfalto, ancora più ripida e ancora più stretta, ogni tanto nei tornanti il Ducatone slitta un poco

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E finalmente arrivo in cima, dove un re megalomane ha fatto erige la sua tomba/santuario. È un posto magico, vi riporto due righe di Wikipedia che lo descrive:
"Sulla sua sommità si erge la tomba santuario del re Antioco I di Commagene, riportata alla luce... nel 1953. Si compone di un tumulo di pietra frantumata, di 150 m di diametro per un'altezza di 50 m. Alla base tre terrazze: terrazza nord, terrazza ovest e terrazza est, formano il santuario; altari e statue gigantesche a creare uno scenario toccante che coglie il suo apice alla luce dell'alba e al tramonto del sole. Data la sua ardua collocazione, la natura ha prevalso sull'uomo e con fulmini, terremoti e lo stesso trascorrere del tempo, le statue sono state decapitate e le teste sistemate intorno all'incredibile tumulo. Il luogo della sepoltura, nonostante diversi tentativi, è ancora da scoprire."
Ovviamente ci rimango fino al calar del sole (dormirò 200 mt di dislivello più in basso), dovrei tornarci all'alba perché avrei la luce del sole dalla parte giusta, ma preferisco dormire, quindi accontentatevi. Le foto non rendono niente di quello che si prova lassù, le statue sono alte 9 mt.
Nella foschia si intravede il corso dell'Eufrate, che traversero' domani.

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E Zampa, che ama la montagna e la neve, mi ringrazia!

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Chiacchero a lungo con il guardiano del posto, non passa quasi nessuno in questo periodo, e parla inglese elementare, come il mio.
Gli chiedo se ci sono lupi, mi risponde molti, e mi dice che pochi giorni fa c'era anche una coppia di orsi proprio nel prato sotto al posto dove ho piazzato il camper.

Imposto il termostato del riacaldamento, infatti nella notte parte, fuori fa freddo.
La mattina mi rialzo cosi, senza orsi, per fortuna

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Obbiettivo di oggi è andare a Diyarbakir, nel Kurdistan, a circa 100 km dal confine siriano.
Potrei tornare a Malatya e ctaggiungerla tramite strade principali, oppure aggirare tutto il gruppo delle montagne intorno al Nemrut Dagi, in zone piuttosto impervie, e arrivarci poi da sud.
Ovviamente scelgo la seconda opzione,
non prima di avere verificato che sia Osmand che google mi dicano che la strada è praticabile.
La Turchia vogliamo vederla in tutti i suoi aspetti, o no?
La strada c'è, ma è brutta davvero. Mi ricorda alcune zone disperse del Marocco, tipo al passo del Tizi in Test: la cosa che mi preoccupa di più è che taglia dei versanti franosi, sulla strada è pieno di sassi caduti dalla montagna. Procedo con un occhio sulla strada, uno sul precipizio, e un altro sopra di me sulla scarpata: si, tre occhi ci vogliono!

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Per circa 80 km attraverso zone davvero povere e isolate, con persone che vivono di pastorizia e di orti fatti in mezzo alle pietre.
Poi uan volta più in basso, all'uscita di un paesino trovo una bella fonte, è l'ideale per riempire i serbatoi di acqua di montagna, e anche per lavare il muso del Ducato che è tappezzato da 5000 km di moscerini.

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E più tardi viene un momento significativo: l'attraversamento dell'Eufrate, che finalmente entra a far parte oltre che della mia memoria scolastica anche di quella visiva.

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Evito di fotografare il paesaggio dopo l'Eufrate, non sta nelle foto. Ul altipiano di pietre con qualche filo d'erba, pastori con i greggi disseminati a perdita d'occhio, molti che vivono in tendoni.
Arrivo a Diyarbakir, prima attraversando una lunghissima e disordinata periferia, che mi fa capire quanto sia già diversa questa regione dalla Turchia che ho visto finora.
I segni del violentissimo terremoto di appena 12 mesi fa sono ben evidenti, interi spazi vuoti con macerie o palazzi abbandonati, 50 mila persone che non ci sono più.

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Entro dalla porta della città vecchia, interamente protetta da mura in basalto nero e mi vado a sistemare in un parcheggio recitanto e con guardiano in pieno centro, facendogli presente che ci dormirò per la notte (costo 6 euro).
Non più di dieci minuti e sono a spasso, è sabato pomeriggio e c'è un caos indescrivibile. Gente che cammina in tutte le direzioni, rumore, bancarelle, famiglie, migliaia di bambini. È già i bambini: qui i bambini lavorano, lo avevo visto lungo la strada di avvicinamento, che conducevano i greggi, lo vedo in città, che vendono alle bancarelle, che scaricano i camion, che aiutano i genitori nei negozi.
Mi colpisce anche la diversità dei lineamenti nelle persone, tanto scuri di pelle e duri nell'aspetto quanto buoni e gentili nell'animo, semplici e genuini. Non ne ho ancora parlato, ma i turchi mi hanno davvero colpito nella loro ospitalità e gentilezza, riservatezza e rispetto. Qui pare ancora di più.
Qui ci sono curdi, armeni, assiri, ebrei, persiani, osseti e altre razze ancora oltre ai turchi.
Zampa è un elemento catalizzatore, mi aiuta a comunicare con le persone di qualsiasi razza esse siano, nonostante tutte le difficoltà a comprendersi: ma nelle persone che incontro e con cui parlo (oggi davvero tante) sento il loro desiderio di parlare e confrontarsi. Amano gli italiani, e amano i cani, tutti mi fanno vedere le foto dei cani che hanno nella loro casa. Si fotografano con Zampa, si ride e si finisce a bere un the. Si, per loro è come per noi il caffe, ma forse di più, è proprio un segno di cordialità, di amicizia.
Oggi ho vissuto una bella giornata, toccante, non ho pensato molto alla qualità delle foto: spero che dalle immagini trasudi un pochino di questa euforica allegria che si respirava oggi in queste vie, nei mercatini, nel cortile della moschea, nei locali.

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E ancora:
un locale per il the:

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Bambini che giocano con i gatti:

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Finalmente il pane buono!
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Un bambino colto sul fatto mentre ruba un dolcino:

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Una dolcissima bambina:

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view post Posted on 20/4/2024, 22:07
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ogni post è una meraviglia .. :clap: :clap: :clap:
 
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view post Posted on 21/4/2024, 10:29
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Mototurista infaticabile, almeno nei sogni

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Provengo da GE... ma conta di più dove vorrei andare.

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A bocca aperta. :clap: Sto scrivendo un lungo commento che posterò alla fine....
 
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view post Posted on 21/4/2024, 12:05
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Ma io non faccio niente, solo dei chilometri. I complimenti devi farli alla troupe che mi segue! :XD:
 
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view post Posted on 21/4/2024, 16:37
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Quella troupe vale oro...... :clap: :ok:
 
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view post Posted on 21/4/2024, 18:30
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Può darsi, però gli devo pagare il gasolio, poi hanno voluto il vino italiano, il parmigiano reggiano, la cipolla di Tropea, ecc. E
ecc.. Insomma, tanti vizi!
 
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view post Posted on 21/4/2024, 19:15

biancone54

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Mantienili senza problemi questi "vizi" ci fai sbarellare dalla felicità leggendo il tuo report :ok:
 
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view post Posted on 21/4/2024, 21:38
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E allora altra giornata, pesantuccia (580km) ma ricca di emozioni.
Prima di ripartire la solita sgambata con Zampa, che conosce una femmina dolcissima.

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Esco dalla porta del centro storico, tutto chiuso nelle sue mura di basalto.

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È incredibile questa città, ha subito un terremoto catastrofico 12 mesi fa, se non te lo dicono non te ne accorgi. Ancora ieri sera dopo cena ho scoperto una via di fabbricati nuovi, molto eleganti (tutto ad arcate e vetrate, in blocchi moderni che riproducono il basalto delle mura) tutti adibiti a locali e boutique, era un quartiere raso al suolo. Penso ad aprile quando sono ripassato sui monti Sibillini, a 6 anni dal terremoto, oppure a L'Aquila: non riesco a non fare paragoni, e mi fermo qui.
Appena fuori città, su una strada a tre corsie con il limite a 70 kmh, dovrei attraversare il Tigri: ma davanti tre auto a me un motociclista cade tra le auto, non so se per le buche che c'erano, o perché è stato toccato da un auto, o entrambe le cose. Comunque dopo un bella inchiodata per evitare anche di tamponarsi, lo abbiamo tirato su con i vestiti strappati ma sano e salvo, compresa la sua moto cinese. L'unica cosa che il Tigri è passato nel dimenticatoio, ah ah!
La strada è lunga, ma oggi i km non passano, troppi avvallamenti e spesso non riesco a superare i 70/80 kmh.

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Ogni tanto incroci questi mezzi, qui i carabinieri non girano con la Punto

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I posti di blocco aumentano di frequenza, specie nel senso opposto. Fermano tutti e molti vengono controllati minuziosamente. A me quando vedono il camper (penso sarebbe lo stesso con la moto) mi fanno segno di andare, oppure mi fanno un po'di domande, ma sempre gentili, spesso si finisce per parlare e ci si saluta con una stretta di mano!
Dopo 300 e rotti km, arrivo all'inizio del lago di Van (che credo sia lungo 200 km, attorniato da cime tutte innevate, anche di 3000 mt, su entrambe le sponde) ma devio per un posto che mi attira moltissimo: un cratere di un vulcano spento, con un lago che si è formato al suo interno.
La strada arriva fino dal lago, vorrei pranzare la (è domenica e quindi immagino che ci siano molte famiglie a fare il picnic) , e poi magari fermarmi anche a dormire in solitudine: in quel posto gli orsi sono di casa, so che gli avvistamenti sono molto frequenti. Fuori stagione, e chiuso nel camper, potrei finalmente vederli dal vivo.
La salita è lunga, 20 km, ogni curva il livello della neve aumenta sempre di più, ci sono degli accumuli incredibili

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Con pochi passi riesco comunque a vedere lo spettacolo dall'alto. Impensabile andare a piedi, sarebbe davvero rischioso per gli orsi.

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Arriva una coppia, Allah li fa e li accoppia!

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Torno indietro qualche km e mi fermo a farmi da mangiare con vista lago.

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Mentre mangio cambio programma: passando lungo la sponda sud mi sarei fermato a Van (città completamente ricostruita dopo un violentissimo terremoto nel 2011), ma vedo che passando per la sponda nord accorcio un po'la strada e con una bella tirata potrei raggiungere Dogubeyazit, lungo i confini con l'Iran.

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Avvicinandomi all'Iran aumentano le bandiere e le foto del presidente, praticamente su quasi tutti i pali della luce

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Leggere ad ogni incrocio quel cartello giallo "Iran" mi da una certa emozione: vorrei non esistessero tensioni sociali, menate burocratiche di visti dei consolati e tutto quello che ci rende impossibile visitare certi paesi. In questo caso andrei certamente avanti verso est, perché quando arrivi qui non ha più senso tornare indietro. Mi piacciono i posti,,mi piace la gente, mi sembra di fare un viaggio nel tempo oltre che nello spazio. Ho visitato questi paesi con gli occhi e con il cuore, con la curiosità di un bambino ho cercato di guardare oltre i muri scrostati, la polvere e lo sporco, ho guardato la gente negli occhi mentre loro guardavano i miei, come a cercare di capire le nostre origini, non so, non riesco a spiegare. Insomma, mi sento attratto da questi luoghi, ma i continui blocchi dei militari armati, le torrette su ogni collina del confine, le postazioni militari, il filo spinato, tutto questo mi riporta alla realtà.
Il paesaggio ora muta di continuo, sul lago era a tratti simile all'Irlanda, ora è cambiato di nuovo, le case basse con le pecore nei cortili, tanti pastori, tanti bambini, paesaggi diversi da quelli visti finora. Non mi fermo, non scatto, guardo e basta, tra l'incanto e l'euforia. Ora sono in una pianura lunga 10 o 20 km con chiazze di neve e l'acqua che sgorga dal terreno, tanto è intriso. Controllo l'altimetro siamo a 2000 metri!
Poi la strada sale in mezzo a colate di lava, e sullo sfondo vulcani innevati. Arrivo su un passo (2644 mt.), a pochi metri alla mia destra c'è la linea di confine, alla mia sx postazioni militari, che non fotografo.

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Dopo un ripida discesa arrivo su altipiano e mi appare, era da un po'che lo cercavo: il Monte Ararat, (5137 mt), il vulcano citato nei libri sacri.

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Sotto c'è Dogubayazit, la attraverso nella sua confusione, ci farò un giro domani. Salgo invece di 6 km su una montagna, e mi fermo a dormire in un luogo straordinario, vicino all' Ishak Pasa Sarayi, un grande edificio con moschea del 1700 costruito dal governatore curdo di allora. Poco più in là nella valle, sotto le rocce, i resti di un antica città, con fortezza e moschea.
Stasera la vista dalle finestre della villa non mi manca

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Sono l'unico camper, l'unico italiano, l'unico turista (a parte i curdi), l'unico con un cane.
Ho percorso 5750 km per venire fin qui, 94 ore di guida, strano, non me ne sono accorto!
 
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248 replies since 22/10/2023, 22:03   4476 views
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