Al lunedi mattina, tra colleghi di lavoro spesso si parla delle cose fatte nel weekend.
"Sei andato da qualche parte?"
"Si, ho fatto un bel giro in moto"
"Dove? In Trentino? in Toscana?"
"No, alla darsena di Milano e nelle risaie del Pavese"
Nello sguardo del mio collega ho colto una strana espressione, una via di mezzo tra stupore e incredulità. Però è cosi, sono stato proprio in quei luoghi.
Tra motociclisti è risaputo, per antonomasia, che sono luoghi nei quali non vi è nulla se non dei lunghi rettilinei e campi a perdita d'occhio. Ma curve, adrenalina pura per i piegatori, ve ne sono molto poche e passi men che meno!!!
La darsena di Milano, dalla quale partono (o arrivano?) i due navigli, pavese e naviglio grande, è un oasi di tranquillità all'interno di una grande metropoli. Mi ricorda tanto il Tamigi a Londra e la Senna a Parigi.
Fortunatamente a questi luoghi, con tocco sapiente, gli è stata data una seconda vita. Non a caso questi ambienti sono diventati, per i milanesi, un luogo di ritrovo e socializzazione (vedi aperitivi e non solo).
E' interessante notare che, fino al 1965, i due navigli erano utilizzati per il trasporto merci. Ora rimangono i barconi adibiti a bar o ristoranti.
Uscendo da Porta Ticinese in direzione Pavia, a intervalli regolari, vi sono le chiuse che regolavano il livello dell'acqua.
E' piacevole percorrere a piedi, in bici o in moto (dove si può) la riva destra che si alterna da strada a pista ciclabile.
Partito da casa con in testa un percorso, alla fine mi sono ritrovato da un altra parte. Ma non tutto il male viene per nuocere. Infatti per sbaglio approdo a Giussago e, appena fuori dal paese in direzione Lacchiarella, c'è una piccola oasi di natura.
Era da tanto tempo che non vedevo tante tipologie di volatili tutte insieme e soprattutto il canto delle rane. Quest'ultime sono, almeno dalle mie parti, scomparse.
Mentre mi addentravo in questo paese, l'occhio è caduto su un cartello che indica "Certosa di Pavia". Una visita era d'obbligo anche se, ahimè visto l'orario, era chiusa ed ho potuto ammirarla solo da fuori. Ma ci tornerò.
Un altro interessante punto di sosta, è l'abbazia di Morimondo. Piccolo ma piacevole paese, si trova al limite del parco del fiume Ticino.
percorrendo una stradina dietro all'abbazia, ho potuto apprezzare questo grande polmone verde che si estende fino all'omonimo fiume. E' interessante perché vi sono svariati sentieri e percorsi adatti al cicloturismo.
Il ponte di Bereguardo è qualcosa da vedere (e percorrere); è ancora uno di quei ponti di barche con le assi di legno che, al passaggio dei veicoli, risuonano come un pianoforte.
Da bambino (e non solo) ho mangiato riso proveniente dalle zone della lomellina, e mentre lo gustavo, mi chiedevo: "chissà come sono fatte
le risaie" e adesso eccomi qui, a capire questa piacevole coltura.
Queste immense distese d'acqua, unite al silenzio, regalano una grande sensazione di tranquillità e pace.
Allora anche la pianura padana ha il suo perché...