Mototurismo che passione

Tra Terra e Mare (parte seconda), report lungo, foto in fondo

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view post Posted on 22/3/2022, 11:56
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Avevo chiuso il precedente report con l'intenzione di tornare in Laguna la prossima primavera ma la voglia di viaggiare fa sì che non ci sia niente di sbagliato nel cambiare idea.

Lo scorso ottobre avevo chiesto sia ai membri del forum che frequentavo allora che a un gruppo di Facebook se esisteva un traghetto tra Punta Sabbioni e il Lido di Venezia. Mi ero già informato sul sito di ACTV scoprendo che i traghetti sì, c'erano ma a orari "strani" (solo lunedì e venerdì e diretti a Tronchetto ma non al Lido, che è lì di fronte) ma speravo che qualcuno del posto mi indicasse, che so, una compagnia privata, un barcaiolo volenteroso... no, al massimo su FB spunta il simpaticone di turno che mi risponde "ma ci devi andare per forza a Punta Sabbioni?"
Ho contato fino a dieci e non ho risposto perchè avrei scritto "io non ci devo andare, ci voglio andare perchè sono oltre vent'anni che sogno di andare da Punta Sabbioni a Chioggia in moto-cicletta, anche se sarebbe più indicato il moto-scafo..."; ognuno ha le sue piccole fisse e volevo vedere l'ambiente lagunare a modo mio. Quindi, se già nel weekend del 9-10 ottobre avevo percorso tutto il litorale da Muggia (confine sloveno) a Caorle, il 6-7 novembre sono riuscito a fare tutto il resto... e senza aspettare la prossima primavera.

Partenza sabato 6 novembre con 6° alle 7.30 da Milano, coperto con sei strati di abiti: maglietta di tessuto termico, dolcevita di cotone, pile e completo OJ Desert con foderina antivento e imbottitura ma non sono ingoffato come un Bibendum. Alle 11 sono già alle Conche di Portegrandi, poco dopo Venezia, sotto un benaugurante sole che splende nel cielo spazzato da un vento freschetto: qui un sistema di chiuse collega il fiume Sile al canale Silone e una lapide del Settecento elenca la gabella da pagare suddivisa per tipo di imbarcazione. "E ventitrè" mi precisa la signora anziana che mi osserva dal primo piano del casello idraulico :"La lapide xe del Millesettecentoventitrè". E' incuriosita che qualcuno (per di più vestito da astronauta) venga a vedere le chiuse e così scambiamo due parole. Mentre mi aggiro tra le rovine ("'na volta xe era un bar e la gieseta, adesso l'è tuto crolà") il freschino mi provoca un... movimento tellurico ai visceri... e appunto non c'è un bel niente di bar dove infilarsi in toilette con la scusa di un caffè. Indosso la mia faccia umil-tosta, suono il campanello. La signora mi apre: "Signora, mi perdoni ma ho bisogno di un grandissimo favore... devo andare in bagno..." "Dai, ven dentro, è di là..." La signora Cesarina ha ottantatre anni portati molto bene, vive lì da sola, i figli sono a Quarto d'Altino e uno è mio coscritto, mi narra qualche episodio della sua vita e mi mostra le foto dei nipoti... Le manderò una cartolina di ringraziamento.

La chiacchierata mi ha riscaldato il cuore oltre che le membra ma adesso ho un obbiettivo temporale: come mi aveva anticipato AquilaSolitaria l'accesso a Lio Piccolo nei weekend è subordinato a un permesso vincolato alla prenotazione in una struttura turistica, quindi devo rispettare l'orario che ho comunicato all'agriturismo dove pranzerò. Ciò non mi esime dal fermarmi, pur con qualche patema, sulla pericolosa strada per Caposile per fare la foto non scattata un mese fa a una delle case coloniche abbandonate e ormai invase dalla vegetazione: la strada è pericolosa perchè stretta tra due guardrail, praticamente senza banchina, e percorsa a velocità sostenute dalle auto essendo un bel rettilineo... eppure la vista sul Taglio del Sile e sulla Laguna regalerebbe serenità.

Supero Jesolo e Cavallino-Treporti senza guardarmi troppo intorno per dirigermi alla mia destinazione attraverso stradine che nulla hanno da invidiare alle single track scozzesi; a Treporti supero il divieto di accesso dove nessuno controlla, preceduto da un altro motociclista. PIù avanti troveremo i VVUU che verificheranno pass e targa: ho la prenotazione per l'agriturismo "Le Saline" dove arrivo quasi alle 13 e gusterò antipasto e un'ottima frittura, chiudendo con caffè e liquore all'alloro, più dolcetto di San Martino offerto. A posteriori mi domando solo come (e se) venga fatto un controllo incrociato tra il rilascio telematico dei pass e la prenotazione in una delle tre strutture disponibili

Eccomi satollo nella piazza di Lio Piccolo con la chiesa e Palazzo Boldù: il minuscolo paese è quasi disabitato e sperduto nel paesaggio della laguna dove gli occhi hanno voglia e bisogno di spaziare senza ostacoli fino e oltre l'orizzonte guidando a fil di gas. Dopo una digressione sull'isola di Mesole raggiungo verso le 16 il faro di Punta Sabbioni sotto il solito vento che solleva la sabbia finissima. All'imbarcadero la conferma: solo traghetti per Tronchetto, solo il lunedì e il venerdì (mattina presto e tardo pomeriggio poi...) e niente alternative, quindi devo tornare indietro... e allora?

Allora parto con un'embrione di idea che si fa strada lentamente: passo ancora per Jesolo, Caposile, Portegrandi e, arrivato a Mestre, tiro fuori lo smartphone: la app di Booking mi trova un albergo a 500 metri dalla stazione ferroviaria: alle 17.45 sono in camera, la moto è al sicuro nel parcheggio interno e io, alle 18.40 "docciato" e in abiti "civili", sono già sul treno che in 15 minuti mi porta a Venezia: me la giro a piedi affascinato, perdendomi tra le calli buie evitando le vie più battute, scoprendo angoli inaspettati di questa sempre emozionante città, ammirando l'eleganza delle finestre moresche di certe dimore nobili che viene esaltata dalla luce nel buio e ritrovandomi casualmente nei luoghi della vera movida dei Veneziani. Mi affascina sempre la nomenclatura delle "strade": a Venezia c'è una sola "Piazza", le altre sono Campi e Campielli, ci sono le Calli, le Fondamenta, i Sotopòrteghi, i Rii Terà... La frittura di oggi mi ha riempito e salto volentieri la cena, arrivo alla Piazza San Marco, me la giro tutta fino al Ponte dei Sospiri e infine rientro alla stazione di Santa Lucia proprio in vaporetto verso le 22, da lì ogni treno va bene per tornare a Mestre.

La mattina dopo, 7 novembre, sotto un cielo abbastanza nuvoloso "io ci provo". Vado al Tronchetto e chiedo informazioni a dei marittimi: mi rispondono "sì, da qui arrivi al Lido e da lì traghetti a Pellestrina, ma da Pellestrina a Chioggia c'è un battello passeggeri che al massimo imbarca una sola moto a discrezione del comandante, a seconda di quanti passeggeri e ciclisti ci sono... però è novembre, forse ce la fai...".
L'addetto alla biglietteria capisce il mio programma di viaggio e mi fa risparmiare vendendomi il biglietto giornaliero: è già conveniente per Chioggia, a maggior ragione se per caso devo tornare indietro per la stessa rotta; eventuali altri biglietti per la moto li posso fare a bordo senza sovrapprezzo. Mi imbarco alle 10.30 mettendomi in un angolo del ponte veicoli, l'unica altra dueruote è una bicicletta che arriva poco dopo di me. Salgo sul ponte passeggeri per vedere la laguna e una voce alle mie spalle dice "Allora, te vai in moto al Lido?" E' il ciclista, sarà mio coetaneo, somiglia a Carlo Cottarelli e si chiama Stefano: è passato alla bicicletta dopo tanti GS con cui ha girato mezza Europa, compresi tre Nordkapp. Facciamo una chiacchierata mentre il ferry transita per la Giudecca, tra San Marco e San Giorgio Maggiore. Pensate cosa doveva essere, nel Cinquecento, l'arrivare a Venezia per un mercante orientale a bordo di una galea e trovarsi di fronte a tanta magnificenza.

In mezz'ora sono al Lido che a dire il vero di per sè non è niente di speciale, forse le uniche architetture degne di nota sono i Grand Hotels e il Palazzo del Cinema; Malamocco invece è carina con le sue case multicolori benchè deserta in questa sonnacchiosa mattina di domenica. Vado a vedere il faro di Rocchetta all'estremità meridionale dell'isola del Lido, poi mi imbarco verso mezzogiorno per Pellestrina che raggiungo in una decina di minuti. Anche qui il paese è simile a Malamocco: case colorate, toponimi tipicamente veneziani, i Murazzi (ovvero le protezioni dal lato dell'Adriatico) e pochissima gente in giro. Quasi invisibili i forti militari d'artiglieria che difendevano la Laguna, i cui tiri erano guidati dalle torri telemetriche che avevo visto anche sulle strade del litorale del Cavallino. La cosa più importante però è l'informarmi sul traghettamento: il resto della gita dipende dal poter o meno raggiungere Chioggia piuttosto che dover tornare a Tronchetto. Mi piazzo strategicamente al Chioschetto del Moro presso l'imbarcadero, . "Il Moro" è un quarantenne asciutto dai modi spicci che si sta intrattenendo con degli amici e una bottiglia di prosecco intorno a un tavolo:
"Cosa ti vole?"
- Buongiorno, vorrei mangiare qualcosa
"Te poso far un panino"
- Anche un toast magari?
"No, solo panini"
- Vada per il panino
"Te poso meter prosiuto, salam o mortadela"
- Va bene mortadella
"Te meto anca una sotileta?"
- Sì, e magari anche un po' di senape
"Te vor anca un po' de f**a?"
Innaffierò il panino con un spritz ammirando la grigia laguna da un tavolino sotto la tettoia, con lo sfondo del Grappa, del Montello e del Cansiglio da una parte e degli Euganei da un'altra. Nel frattempo arriva il vaporetto, chiedo al marittimo che lo attracca se posso imbarcarmi con la moto per Chioggia. "Certo, metti la moto in prima fila così so che ci sei tu". Perfetto, passaggio garantito, posso finire lo spritz. Sul ponte del vaporetto c'è un'area zebrata, mi fanno posizionare la moto lì e la assicuro con una cinghia... e si parte alle 13.20 insieme a una scolaresca che va a visitare Padova.

Anche a Chioggia, raggiunta in mezz'ora, case multicolori sul fronte del porto. I marittimi mi aiutano a sbarcare la moto a motore spento, mi avvio lungo un porto-canale e trovo un parcheggio vicino alla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Passo oltre un'ora a passeggiare per la città percorrendo all'andata l'ampio Corso del Popolo, pedonalizzato per metà e molto animato, giungendo alla chiesa di San Domenico e alla sua colonia felina (oggi non ho scatolette, mici, mi spiace) e rientrando per le calli che costeggiano il Canal Vena. Dirigo a sud per la famigerata Romea ma appena dopo il ponte sul Brenta vedo l'indicazione "Vecchia Romea" e mi addentro in stradine deserte che mi portano fino alla bella e inaspettata idrovora di Busiola: quanto sono affascinanti queste opere idrauliche.

Ultima tappa, un assaggio di Delta. Costeggio l'Adige che sfocia proprio appena a nord del delta del Po. Qui sorge una torre panoramica metallica che si raggiunge in quindici minuti a piedi per un sentiero e un tratto di spiaggia. Salita la scala a chiocciola il panorama con la laguna a nord, la foce dell'Adige sotto di me e il Delta a sud è appagante. Sulla torre ci sono un uomo e tre donne più o meno della mia età che scherzano con i due uomini rimasti giù in panchina. E' l'uomo che giovialmente attacca bottone al mio "buongiorno". Sono tre coppie di Verona venute qui a vedere il mare plumbeo, si ride e si scherza un po'. Una delle signore mi chiede "ma sa dove lavoriamo noi?" (la risposta che mi balena in mente sarebbe "gentile signora, come c***o faccio a saperlo?" ma mi astengo) "lavoriamo tutte alla Bauli!": evidentemente nel loro immaginario il Pandoro è più rappresentativo di Verona che l'Arena o la statua di Giulietta e loro se ne sentono inorgoglite.

Intanto si fanno le 16.30 e l'idea di tornare verso Venezia (ancora la Romea poi? brrr) per percorrere la riviera del Brenta è troppo azzardata... e allora seguo a ritroso l'Adige fino a Cavarzere, poi Piove di Sacco (che meriterebbe una visita) e Padova... autostrada A4 e alle 20 arriverò a casa.

Bella Laguna... adesso bisogna pensare al Delta...

Tutte le foto QUI.

Edited by IL_Bianconiglio - 22/3/2022, 16:53
 
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view post Posted on 22/3/2022, 17:06
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Questi post del 2021 richiedono il tempo giusto per apprezzarli pienamente, intanto COMPLIMENTI a Bianconiglio per il lavoro .. :clap:
 
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view post Posted on 22/3/2022, 17:15
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CITAZIONE (diesse @ 22/3/2022, 17:06) 
Questi post del 2021 richiedono il tempo giusto per apprezzarli pienamente, intanto COMPLIMENTI a Bianconiglio per il lavoro .. :clap:

Grazie! Sono post da serata con calice di vino... vi avevo avvisati che sono un grafomane.
Avevo anche intercalato delle foto al testo ma dopo un po' il forum non mi permetteva di metterne altre e allora le ho tolte, ma in fondo metto sempre il link all'album.
 
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view post Posted on 30/3/2022, 08:54
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Sarai anche un grafomane (anche io, ma non ai tuoi livelli! :XP: ) ma sei bravissimo, sembra quasi di leggere un romanzo su due ruote! Pian piano mi sto leggendo tutti i tuoi report, ho iniziato da questo perché hai toccato un po' di miei "luoghi dell'anima": avendo un nonno veneziano, sono patrimonio di famiglia i ricordi legati alla laguna. E poi la laguna è magica perché questa estate, con il mio gruppo scout, l'ho navigata in canoa... È stata una settimana di viaggio fantastica, partendo da Trento in bici fino a Treviso, poi giù in canoa lungo il Sile fino alle chiuse di Portegrandi e di lì in laguna, girando per isole e isolette deserte.
Complimenti ancora per il viaggetto e il resoconto scritto benissimo!
 
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