Premetto due cose.
La prima è che non so se ho sbagliato sezione per un resocontino del genere. In caso chiedo agli amministratori di spostarlo. Trattasi sempre di uscita su due ruote, ma in questo caso la combustione interna del motore genera solo
La seconda è che, a parte il 3d che ho fatto per la presentazione, questo è il mio primo vero 3d e parrebbe più indicato per un forum di cicloturisti. Spero mi perdoniate
Era da tanto che avevo in mente di fare questo giro e a dir la verità lo rimandavo a quando mi sarei sentito un po' più allenato.
Nell'ultimo periodo invece la bici si è particolarmente riposata, per cui "allenamento un par de ciufole!".
Sono questi i momenti nei quali la voglia vince sulla ragione e allora via, domenica scorsa mi son detto "
proviamoci e come andrà andrà".
Il bello è che parto con in mente il percorso per la quasi totalità, già fatto in momenti diversi a piedi per cui, a meno di tracolli devastanti, ho la consapevolezza di andare "al risparmio" per meglio dosare quel poco di forze che ho lungo tutto il percorso.
Alla fine i km saranno poco meno di 50, con un dislivello di 1100 metri. Di norma "dare i numeri" è una cosa che mi sta abbastanza sul c...., sembra un po' la gara a chi ce l'ha più lungo.
Stavolta però i numeri mi fanno un certo effetto perchè misurano me più che il percorso e, anche se non si tratta di una tappa del giro d'Italia, mi piace pensare che come "motore" non sono proprio da buttar via, un po' come se avessi passato un collaudo inatteso.
Cartina del giroParto da casa e pedalo tranquillo, alternando qualche tratto su asfalto ad altri di sterrato, e da subito mi sento bene, dandomi anche del cretino per aver lasciato la bici ferma per così tanto tempo.
Raggiungo
La Serra e prendo per
Corrazzanoche però non tocco, preferendo una sterrata parallela alla via principale decisamente più appagante.
Spettacoli della naturaLa sterrata nei pressi di CorrazzanoArrivo alla fine della sterrata e mi fermo per mangiare qualcosa e bere un po'.
Da lì le cose si faranno serie per il fiato e per le gambe. Che la salita verso
Collegalli abbia inizio!
La prendo ovviamente con tutta la calma del mondo, anche perchè l'alternativa sarebbe quella di scendere e farsela a piedi. Invece, piano piano e in modo costante ce la faccio a conquistare il tratto meno ripido dove si riprendono forze e birra in corpo.
I dintorni sono stupendi così baciati dal sole e anche questo contribuisce (parecchio) a non farmi sentire la fatica.
Lungo la sterrata per Collegalli: chiesetta di S.PaoloLa stupenda villa di CollegalliArrivo al piccolo borgo rurale, un microcosmo di cui in nostro Paese è pieno.
Chissà quante storie avrebbero da raccontare queste pietre, questi mattoni, mentre ora regna il silenzio, rotto solo da qualche uccellino e dal fruscìo del vento.
Fa tristezza vedere la parte dedicata alle cantine e annessi agricoli dove i tini in cemento sono in rovina.
Un vero peccato!
CollegalliDopo Collegalli la sterrata è più impegnativa, più che altro per i canali piuttosto marcati che la solcano.
Da questa parti il terreno è molto friabile e l'acqua piovana lo lavora che è un piacere. Le tante conchiglie che si trovano in giro la dicono lunga sulla consistenza del territorio, spennellato qua e là dai numerosi e suggestivi calanchi e tratti erosi dal tempo e dalle intemperie.
La vista verso la valle di CorrazzanoPedalo e ansimo in totale solitudine. Mi sento davvero bene e sono consapevole di star trascorrendo una stupenda giornata in mezzo alla natura.
Soddisfatto durante un'altra sosta "abbeveraggio"Ricalo verso la
valle del Chiecina e faccio un bel tratto che ancora non avevo mai percorso, un tratto che resta elevato rispetto al fondo valle e che regala scorci goduriosi mentre si pedala su un morbido tappeto di sabbia.
Curvando tra le sabbieIn breve scendo nel fondovalle, dove mi decido a fare la sosta pranzo.
Mi divoro un po' di parmigiano e biscotti, conscio che di lì a breve sarebbe iniziato un tratto faticoso.
Meglio aggiungere un po' di benzina in corpo mentre mi godo il sole caldo e il magico silenzio.
Valle del ChiecinaArrivo alla fine della sterrata della
valle del Chiecina e da lì si che si fa dura.
Da lì infatti inizia il tratto che via via mi riporta in quota lungo la sterrata per
Collelungo, una strada bella che si alterna tra tratti alberati e ombrosi ad altri da dove si gode parecchio con i panorami, un tratto ormai familiare che amo particolarmente.
I tratti brevi e maggiormente ripidi me li faccio a piedi, visto che le gambe non rispondono più ai comandi. Le capisco eccome e le assecondo senza fiatare, anzi no....fiatando eccome in stile mantice!
Mi concedo una sosta al piccolissimo
Eremo di Agliati, i luoghi del benessere, non so se certificato ma di certo garantito.
Eremo di AgliatiPedalata dopo pedalata arrivo al
Centro Ippico Collelungo, dove si adopera la mia compagna di vita.
Un caffè con lei mi sembra la giusta ricompensa per la fatica durata, che ormai è agli sgoccioli.
Ripartendo da lì mi faccio due pieghe sulle curve appena sotto
Palaia e pedalo in relax lungo la
valle del Chiecinella "godendomi" l'ultimo strappo di giornata che si completa direttamente sul cancello di casa.
Avevo bisogno di "sentire" un po' di silenzio, il mio ansimare, lo scricchiolìo del brecciolino sotto le ruote, di perdermi nel verde e di sentirmi semplicemente il motore di tutto.
Ce l'ho fatta, sono vivo, piuttosto cotto ma decisamente felice, si insomma...sod-disfatto!
La fatica, quella buona, serve, per farti sentire al centro dell'Universo