Come unire il dilettevole al dilettevole in modo utile.
Eran vent'anni che volevo visitare il Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa (tra Napoli e Portici): mi ero fissato il
weekend 9-10 aprile con l'intenzione di vedere sabato il museo e di gironzolare per Napoli domenica. Pochi giorni dopo questa mia decisione (compresi prenotazione di un B&B e acquisto dei biglietti A/R del Frecciarossa) esce la notizia che il DORS (Deposito Officina Rotabili Storici) di Pistoia sarà aperto proprio il 9-10 e questo è un evento eccezionale perchè, tra pandemia e altre cose, sono anni che Pistoia non apre al pubblico.
Neanche un mese fa avevo visitato il DORS di La Spezia con
Mod4ever ma il DORS di Pistoia più è importante perchè:
- vi si riparano le locomotive a vapore atte al traino dei treni storici;
- vi sono accantonate e in predicato di ripristino alla marcia diverse altre locomotive;
- ve ne sono altre restaurate anche se solo staticamente, ma pur sempre molto importanti;
- Pistoia è, con Bologna, una stazione terminale della linea Porrettana, la prima ferrovia che valicò l'Appennino unendo il Nord al Centro e quindi al Sud (
qualche spigolatura qui);
- la rampa Pistoia-Pracchia della Porrettana è come lo Stelvio per un motociclista: lunga, ripida e dura;
- verranno effettuate delle corse in treno a vapore da Pistoia a Piteccio.
E allora? Cambio di biglietto: invece che partire da Napoli nel tardo pomeriggio, partirò in prima mattinata, la visiterò in futuro, non scappa (Vesuvio permettendo).
Sabato: Frecciarossa delle 6.35, alle 11 e qualcosa sono a Napoli Centrale, mangio un trancio di pizza schifida in un fast food perchè alle 11.55 ho il treno che mi porta a Pietrarsa. alle 12.15 sono già alla bigletteria, alle 12.30 parte una visita guidata: vi partecipo perchè in essa è compresa la presentazione in realtà aumentata della storia del primo treno "italiano". In più la nostra guida ci fa visitare in un'ora il Museo nell'esatto ordine cronologico dei rotabili conservati illustrando anche la storia del luogo, Reale Opificio dei Borboni e poi effettivamente officina di riparazione locomotive, anche per le FS dal 1905 in poi e fino agli anni Ottanta.
Non vi tedio con la visita che compio da solo ammirando le locomotive una ad una, comprese quelle che non vidi mai dal vero anche se ero già adolescente quando la loro carriera volgeva al termine, gsterò un ottimo caffè con altretanto ottime paste nel bellissimo bar interno intrattenendomi in conversazione con un gentile barista e ammirerò il golfo di Napoli sotto un cielo lumbeo, tirava un'aria gelida. Purtroppo niente Vesuvio, nascosto dalle nubi. Alla fine uscirò dal Museo alle 17.30 per riprendere il treno per Napoli.
Raggiungo il mio B&B, camera con bagno un po' asettica ma pulitissima in un palazzone a 400 metri dalla stazione, in vie decisamente sporche. Napoli mi conferma la pessiam ipressione che mi fece in viaggi di lavoro, tuttavia il mio Team Manager, che è salernitano mi dirà, nel meeting di stamattina: "lascia perdere la zona intorno alla staizone, quella non è Napoli, quella è una casbah".
Il proprietario del B&B mi segnala su mia richiesta la pizzeria "Da Michele", a dieci minuti a piedi. Scordatevi i nostri ristoranti-pizzeria: lì fanno solo quattro tipi di pizza, servono quattro tipi di bevande e basta. Coda di un'ora, ma ne vale la pena: pizza strabordante dal piatto, bassa ma soffice a 5 €, birra Peroni 2,50, niente coperto. Lascio volentieri 10 €.
Domenica: alle 5 sono sveglio. Mi accadeva anche da bambino: quando si partiva per il mare non riuscvo a dormire. Avrei il treno alle 8.40, cambio il biglietto per prendere quello delle 6.40, alle 10 sono a Firenze, alle 10.15 parte il treno per Pistoia, arrivo alle 10.45, alle 11 sono già nel DORS: il paese di Bengodi. Ci sono due locomotive accese, una 625 che espleta le corse del treno storico rientrando in deposito per il rifornimento d'acqua e una 685 che fa passerella sulla piattaforma girevole, ce ne sono diverse altre sia restaurate esemplarmente sia coperte di ruggine ad attendere il loro turno, oltre che diversi altri carri e carrozze. Ho perso il conto delle fotografie tra ieri e oggi: quando finirò la postproduzione vedrò quante ne sono rimaste (mediamente scarto un 10%).
Pranzo a prezzo convenzionato al Dopolavoro Ferroviario: le penne al ragù sono buone, ipisello con roast-beef anche ma sarebbe stato meglio roast-beef con piselli, macedonia fresca. La cameriera però avrebbe un posto d'onore nella sezione "Madre Natura" del forum...
Alle 13.30 sono in stazione... perchè sono riuscito a prenotare nei giorni scorsi la corsa delle 14 da Pistoia a Piteccio con sosta a Valdibrana dove c'è ancora, unico conservato, il "binario di lanciamento": un binario morto in contropendenza dove i treni retrocedevano per "prendere la rincorsa" e poter affrontare la acclive rampa. Quello di Valdibrana è importante (e lo visiteremo con i volontari che ce lo descriveranno) perchè realizzato come un viadotto, per mancanza di spazio. Chiacchiererò con tre ragazzi greci che vivono a Pisa (carina, la ragazza).
In effetti, senza il "lanciamento" sarebbe stato impossibile esercìre la linea. la nostra 625, pur con i suoi 800 CV, spunta a fatica e non riesce a superare il 20 km/h pur con solo 100-110 tonnellate al traino; poi nelle frequenti gallerie possiamo "apprezzare" la difficoltà di smaltimento del fumo, che portò per i tunnel più lunghi a create le "tagliate" dove la roccia era più sottile verso la superficie (come tirar via il tassello a un'anguria) e poi a installare i "Ventilatori Saccardo"... insomma, la Porrettana è una incredibile opera di ingegneria civile. Arrivati a Piteccio potremo assistere alla manovra della locomotiva, gustare qualche specialità offerta e ammirare opere dei modellisti del Gruppo fFermodellistico Pistoiese esposte anche al DORS oltre che qui, poi torneremo a Pistoia alla "folle" velocità di 50 km/h. Qui giunti, ho ancora tempo di girare per il DORS sperando che un po' di gente se ne sia andata e scattare foto "più pulite": no, ce n'è più che la mattina! (si registreranno 22.000 presenze). Non potrò esimermi da acquistare un paio di pubblicazioni e di cartoline commemorative e finalmente ripartirò alla volta di Firenze dopo aver visitato la Sala Reale della stazione dove un'operatrice turistica distribuisce depliant sulla zona, che davvero merita per diversi motivi, anche motociclistici: già testata due volte.
A Firenze ho un'attesa di un'ora: ci vogliono dieci minuti per andre in Duomo, da lì vado a Palazzo Vecchio, poi sul lungarno, Ponte Vecchio e rientro in stazione dieci minuti prima che arrivi il mio treno. Viaggio 18.50 - 20.50, alle 21.30 sono nella pizzeria vicono a casa, alle 22.15 mi sto già infilando sotto le coperte...
... oh, volevo scrivere due righe, finiscono con l'essere sempre venti...