Me lo aveva chiesto lui durante la settimana, "papi andiamo a fare un giro in moto questo fine settimana?" . Non credevo alle mie orecchie, ora ha quasi diciottanni ma l'ultima volta che feci un giro con mio figlio non aveva dieci anni, poi non volle più venire, iniziando presto l'età della contestazione. Addirittura mi diceva che la mia non era una moto normale e che si vergognava a farsi vedere in giro con me! Per fortuna che mia figlia dopo poco prese il posto vacante sulla sella della Goldwing e con lei ci siamo poi goduti insieme diversi viaggi in giro per l'Europa in questi anni.
Ma veniamo al giro, sono tutte zone che già conosco bene, ma ora con lui avranno un sapore speciale: e così, non appena finita la scuola, partiamo nel primo pomeriggio da Acqui alla volta di Chiavenna. Prima di andare nell'albergo in centro però andiamo a rinfrescarci e a disintossicarci dello smog respirato nelle code delle tangenziali di Milano alle bellissime cascate dell'Acquafraggia, che distano solo 3 km dal cittadina.
Bellissima serata in giro per il centro storico, con cena in un crotto tipico (cavità naturali nella roccia che venivano utilizzate per la stagionatura dei salumi e del vino ed ora sono stati trasformati in locali).
La mattina ci arrampichiamo su per il passo del Majola, il susseguirsi delle curve fatte con il compasso e il fondo stradale perfetto fanno venire voglia a mio figlio di essere sul suo Phantom, vorrei fargli guidare la Goldwing ma forse è un po' troppo presto!
Arrivati in Engadina e costeggiato il lago, prima di St. Moritz svoltiamo a sinistra per il Julier pass.
dal versante opposto risaliamo poi per l' Albulapass, tortuoso e immerso nella natura, cosi bella che prima del valico ci fermiamo su un lago a camminare per un oretta.
Scendiamo di nuovo nel versante dell'Engadina e procediamo verso nord fino al bivio (dove pranziamo) per il passo Fuorn, siamo nel parco nazionale svizzero. Il paesaggio è grandioso, raggiungiamo il borgo di Santa Maria e svoltiamo a destra per l'Umbrailpass, strettissimo e tortuoso. Questo passo era sterrato fino a qualche anno fa, io lo preferisco di gran lunga alla trafficata salita dello Stelvio dal versante di Bormio. Eh si, perchè l'Umbrail sbuca all'improvviso tre chilometri prima della cima dello Stelvio, dove arriviamo alle 16. Questo non ci impedisce di farci una bella escursione a piedi nella neve, mentre motociclisti rumorosi più in basso si accontentano di una sigaretta e una foto veloce e ripartono senza quasi guardare il magnifico paesaggio.
La sera si avvicina, scendiamo a valle e svoltiamo a destra in direzione dell'Austria, fermandoci a dormire nella piazza del delizioso borgo medioevale di Glorenza, coccolati nell'Hotel della famiglia Rottenmeier (no, questa era la governante di Heidi, ma aveva un nome simile!).
Domenica mattina dopo una pantagruelica colazione ci rimettiamo in viaggio, fermandoci prima del passo Resia dall'omonimo lago.
Mi accorgo che a casa, nella vita quotidiana non c'è mai tempo per parlare, in viaggio invece chiacchieriamo senza sosta, scopro un figlio più maturo di quello che immaginassi. Si interessa di tutto, mi parla dei suoi problemi, addirittura ha lasciato a casa il cellulare per rilassarsi, incredibile. Ah, la magica atmosfera del viaggio in moto! Che grande regalo mi ha fatto!
Nel frattempo siamo in Austria, faccio deviazioni di strade secondarie che già conosco, passiamo in zone davvero immerse nella natura dove incontriamo solo qualche locale in mountain bike o escursionisti a piedi. In particolare taglio via la città industriale di Landeck passando per le montagne e poi, ben prima di Innsbruck, svolto per Sud nella lunga vallata che ci condurrà al Passo del Rombo.
Oggi è il primo giorno di apertura del passo, dove quasi in cima c'è il museo di moto più in alto d'Europa. Sono stato diverse volte qui, ma per un motivo o per un altro non lo ho mai visitato, oggi è il giorno giusto!
Non c'è molta gente e ne approfittiamo, ci stiamo tre ore, è una meraviglia. Tanto per darvi un idea, questa foto sotto ritrae solo la zona dedicata alle moto da corsa pre prima guerra mondiale!
Le moto sono di ogni tipo e dappertutto, persino nei bagni!
Queste sono due mezzi usati per i primi viaggi motociclistici intercontinentali: trovo conferma del mio pensiero, mi fanno ridere quelli che descrivono i loro viaggi di oggi come imprese, raid, avventure: per me sono vacanze, semplici vacanze. Senza soffermarci sulle differenze dei mezzi, pensate all'assenza del navigatore, del cellulare, di booking e di tutte le altre cazzate delle quali non sappiamo più fare a meno! le foto degli elefanti che trainano fuori i mezzi dal fango, sono una conferma del mio pensiero.
Quasi quasi ci dimentichiamo di pranzare, no...mio figlio se ne ricorda, eccome! Nella struttura la sala da pranzo è costellata da moto appese, motori sezionati, accessori d'epoca di ogni tipo, tutto è predisposto per allietare il nostro cuore di motociclista.
Alla fine dobbiamo ripartire, ci aspetta l'ultima parte del passo, la più bella. La percorro con il drone cinese che ci riprende... ehm, veramente è un bastoncino estensibile da 9,90 euro, ma fa il suo bel lavoro, anche perchè la Goldwing DCT è l'unica moto che si lascia condurre con bagagli e passeggero per i passi guidando con una mano sola, anche nei tornanti più stretti, provare per credere.
Arriviamo in cima al passo, ci aspettano 450 km per tornare a casa.
Prima di ripartire scatto ancora una foto a mio figlio, cavolo se è cresciuto!
Lo osservo e nella mente mi scorrono i ricordi di qualche anno prima!
(km totali 1160, consumo medio 19,8 km/l)