Mototurismo che passione

Ungheria e Slovacchia

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view post Posted on 19/9/2022, 23:00
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Honda Goldwing Tour DCT

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Prima o poi venderò la moto.
Spero prima, si prima che mi succeda quello che è successo ad un ragazzo che ho incrociato pochi minuti dopo la nostra partenza, alle 6 in punto del mattino.
Andiamo con ordine.
Partiamo io e mia figlia, carichi come al solito (ma ogni anno un po' più leggeri, anche lei comincia a capire quante cose si possono superflue si possono lasciare a casa in un viaggio in moto), e mi tolgo dalla mente gli occhi del mio Zampa, quando mi osservava caricare la moto il giorno prima, già sapendo che questa volta non ci sarebbe stato spazio per lui.

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Devo essere concentrato, dalle mie parti girare in moto è diventato una roulette russa, per colpa degli animali selvatici. Sono incontri ormai giornalieri, a tutte le ore, in tutti i luoghi, a volte persino in città. Sono amante degli animali e conosco bene i loro comportamenti, ma purtroppo, specie i caprioli quando sono sotto stress o sono impauriti, a volte hanno comportamenti troppo stupidi e ti sbattono addosso anche se tu sei fermo.
Mi sono imposto di non superare i 50 kmh per i primi 6/7 km di strada collinare in mezzo a boschi e vigneti, e poi gli 80 anche sulla statale per circa 20 km, vorrà dire che recupererò in autostrada, anche se li c'è già chi ci ha lasciato il "pacchetto", per lo stesso motivo. Un dito della mano destra è pronto a pinzare la leva del freno, anteriore, idem il piede per il posteriore, anche se poi nella Gw queste funzioni sono miscelate.
E infatti dopo 5 minuti, mentre sto incrociando un ragazzo con uno scooter mi esce dal buio un cinghiale e mi passa davanti alla ruota, ma viene preso in pieno dal ragazzo dello scooter, che secondo me, oltre ad andare un pochino più forte di me è rimasto abbagliato dai miei fari.
Il cinghiale sparisce, il ragazzo rimane immobile sulla strada. lascio la moto con le 4 frecce e gli prestiamo soccorso, con tutte le cautele del caso. Il 118 impiega oltre 30 minuti ad arrivare, nel frattempo lui perde conoscenza due volte. Riusciamo a parlare un poco, è un giovane rumeno che lavora in una azienda agricola, ovviamente non lo muovo e non gli tolgo il casco. Lo scooter ha le forcelle piegate come le banane e ci sono parecchi pezzi in giro, lo ho visto girare in aria, il ragazzo invece deve essere atterrato di testa, a giudicare dal casco, e poi ha strisciato per un po' sull'asfalto.

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Dopo tutte le procedure ripartiamo (saprò poi che è fuori pericolo), abbiamo perso un ora, sono le sette, non me ne frega molto ma un pochino scossi lo siamo.
I km e la concentrazione sulla guida aiutano a dimenticare, non mi fermo finchè non ho svuotato il serbatoio, tanto mia figlia...già dorme!.
Pieno e via, dopo 4 ore e mezzo e oltre 500 km siamo al confine con la Slovenia, ci fermiamo per fare online la vignetta per l'autostrada.

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Dopo altri 100 km ci fermiamo per mangiare, e faremo ancora una sosta per sgranchirci le gambe.

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Usciamo dall'autostrada ed entriamo in Ungheria da una frontiera secondaria, gli ultimi 100 km li percorriamo in una zona molto povera, sembra di essere in Unione sovietica, molte case sono abbandonate e tutto è un po' dismesso.

Arriviamo a Keszthely sul lago Balaton alle 17.30, anche li, pur essendo sul lago non è il massimo della felicità, comunque andiamo in un piccolo campeggio, praticamente il cortile di una casa, dove il proprietario ci frega subito 20 euro per dormire una notte su una ghiaia dove ho dovuto usare i picchetti da roccia per poterli piantare.
Ci fa l'elenco dei ristoranti (convenzionati con lui) ma preferiamo farci una pastasciutta con il fornelletto. Facciamo una passeggiata alla sera ma tutto è abbastanza desolato, ne facciamo una anche al mattino sul lago, è un po' meglio ma tutto sommato è un posto abbastanza triste. Il lago Balaton è stato per moltissimo tempo il mare degli Ungheresi quando erano sotto il regime e non potevano oltrepassare i loro confini, è chiaro che ora i posti meno belli siano stati un poco tralasciati.

Tutta un altra storia pochi km più a Nord, nel paese di Heviz. L'esistenza di un lago termale alimentato dal sottosuolo con acqua a 30 gradi, ha fatto la fortuna del paese, lo si vede dal turismo e dai complessi alberghieri. Proseguiamo ancora nell'interno per visitare un piccolo paese storico, nella piazza incontro due animali con la moto, ma sono molto più rispettosi del codice stradale del cinghiale del giorno prima.

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Torniamo sul lago, fa caldo e decidiamo di cambiarci e toglierci tutti i vestiti da moto, compreso gli stivali e "vestirci da mare". Percorreremo tutta la costa del lago, circa 150 km. fermandoci in vari posti abbastanza carini.

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Mentre scattiamo queste foto e due donne stanno facendo il bagno in un acqua pulitissima, tanto che pensiamo di metterci in costume e tuffarci anche a noi, all'improvviso diluvia, senza che il cielo lo lasciasse presagire.

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Dieci minuti dopo è già finita, si riparte e prima di sera ci fermiamo prima della fine del lago in un paese piuttosto curato, dove facciamo una lunga camminata.
Questa è una composizione di foto di mia figlia, dove si vede anche il lago termale di Hevit visto al mattino.

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La mattina ci facciamo la colazione con le nostre provviste, prima di ripartire.

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Visitiamo e pranziamo in una bella cittadina dal nome impronunciabile, Szekesfehrervar, cambiamo anche qualche euro in fiorini (1 fiorino = 0,0027 euro) perchè non dappertutto accettano le carte, specie nei camping.

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Siamo a 80 km da Budapest, la raggiungiamo e la traversiamo senza fermarsi, pur passando nel centro. Mia figlia è estasiata e non vede l'ora di tornarci per finire i la sua settimana di vacanza: ripensandoci ne conveniamo entrambi che è stato bello lasciarcela per ultima, godendoci però questa anteprima davvero emozionante.
Ancora un ora di autostrada e usciamo dirigendoci nel nord est del paese, per attraversare un piccolo parco nazionale e scendere a Eger, una bella cittàdina storica sormontata da una fortezza. Il meteo da pioggia per tutta la notte e per decidiamo di prendere una camera in pieno centro storico, in un bel posto, spesa 32 euro.
Visitiamo quello che c'è da vedere sia prima che dopo cena, il paese è animato e tutto pedonale.

La notte diluvia, la mattina è tutto marcio d'acqua ma non piove, partiamo presto per il Bukki Nemzeti Park, parco nazionale.
Le montagne più alte dell'Ungheria sono di 1100 mt, sono foreste perlopiù di faggi, molto fitte e ben tenute. Anche le strade, quasi deserte sono ben tenute, come peraltro nel resto del paese., Solo quando si prendono le secondarie è necessario non superare i 70 kmh, altrimenti si salta da terra. Scattiamo qualche foto.

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E ci divertiamo anche sul tracciato, la Goldwing non sembra patire ne il fondo bagnato, ne le gomme di quasi ventimila km, ne il carico pesante. Non oso immaginare quando tra qualche settimana cadranno le foglie degli alberi, allora si che sarà facile prendere delle scivolate.

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A mezzodi abbiamo traversato il parco e siamo a Miskolc, centro industriale a meno di 100 km dal confine ucraino.
In due ore di autostrada e un pranzetto di un oretta preparato in area di sosta con il nostro fornelletto raggiungiamo Budapest, andando subito a montare la tenda in un campeggio molto comodo nella città, a soli 2 km dal centro. Ci staremo 4 notti, tre giorni e mezzo piacevolissimi e di stacco per i primi 1800 km percorsi.
L'ultima sera mia figlia ripartirà con l'aereo per Milano, la mattina seguente io mi dirigerò in Slovacchia.

(Continua)
 
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view post Posted on 20/9/2022, 05:23
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FurioGW :tido11: ed anche a tua figlia che ti segue in questa avventura :tido11:
 
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view post Posted on 20/9/2022, 05:34
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ne ho letto un pò ed è strabello :clap: :clap: il resto con la calma che merita un bel racconto di viaggio del genere.

complimenti a tutti e due :fiori: :adora: :tido10:
 
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view post Posted on 20/9/2022, 06:24

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:compli: :compli: :compli: :compli:

Fare un viaggio con la figlia ..... impagabile ..... :tido10: :tido10: :tido10:
 
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view post Posted on 20/9/2022, 06:49
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Ho letto e... complimentissimi ad entrambi.
Bellissimo. :clap:

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view post Posted on 20/9/2022, 07:52

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Bel racconto, belle fotografie.

Complimenti!

Luca
 
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view post Posted on 20/9/2022, 13:51
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Africa Twin CRF1100DCT

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Molto bello, il giro e la prima parte del report .. :clap:

aspettiamo, con calma, la seconda parte .. :occhiolino:
 
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view post Posted on 20/9/2022, 19:00
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Honda Goldwing Tour DCT

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Dunque siamo arrivati a Budapest, in 10 minuti abbiamo montato la tenda e ci siamo messi in braghette e scarpe da ginnastica e siamo ripartiti per andare a posteggiare in centro.
Scattiamo una prima foto sul Danubio, con lo sfondo del palazzo del parlamento.

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Decidiamo di salire subito a piedi su a Buda, la parte di città sulla collina della sponda occidentale.

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In tutta l'Ungheria e la Slovacchia è in corso da tempo una grande ristrutturazione dei monumenti presenti, molti lavori sono già terminati ma alcuni sono ancora in corso e le varie gru rovinano le inquadrature delle foto. Ci sarebbe da parlare molto su questi lavori, sui finanziamenti dei capitali e da dove arrivano le imprese e i macchinari necessari, ma non voglio certo parlare di politica qui. Mi limito a dire che ho visto interventi fino eccessivi, palazzi antichi in stile barocco non restaurati ma completamente abbattuti e ricostruiti con l'anima di cemento armato (pilastri, muri e solai), e poi rivestiti di decori e tinteggiati, Certo alla fine faranno una bella scena per il turista, ma... sono finti.
Mentre nel intero paese non abbiamo trovato turisti, qui è pieno, ma quasi nessun italiano.

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Viene sera, e fame. Mi figlia mi porta in quartiere dove c'è la movida, locali accalcati uno contro l'altro di ogni tipo, ci divertiamo. Mi calco un berrettino sulla testa da nascondere i capelli bianchi e faccio finta di essere più giovane :corna: , mannaggia però, quante belle ragazze!
Purtroppo (x me ) lei sceglie di mangiare in uno street food, x giunta vegano. Cosa non si farebbe per una figlia!

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E' quasi mezzanotte quando risaliamo in moto, ma facciamo ancora un giro, Budapest di notte è ... spaziale!

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Alla mattina seguente, dopo la consueta e abbondante colazione in campeggio , partiamo per il centro. Entrambi non sappiamo quanti km faremo a piedi, alla fine saranno oltre 20 più un rientro con le biciclette noleggiate. Queste ultime sono comodissime per girare tutta la città, una volta scaricata l'app si prendono e si lasciano nelle centinaia di parcheggi appositi sparsi ovunque, utilizzando le corsie apposite che sono ovunque e soprattutto molto rispettate dagli automobilisti.
A questo proposito voglio dire che gli ungheresi guidano piuttosto spediti, ma rispettano rigorosamente le regole. E' incredibile anche il riguardo che hanno verso i motociclisti, sia sulle statali che fermi al semaforo cercano sempre di spostarsi per lasciarti passare avanti, noto con piacere che hanno sempre un occhio per lo specchio retrovisore. Ancora una volta penso al traffico italiano, al disordine, alla totale mancanza di rispetto delle regole e verso il prossimo.

Posteggiamo vicino al mercato coperto, quello più grande di Budapest, costruito in una struttura d'epoca davvero monumentale, lo visitiamo:

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Da sogno questo banchetto, carico di salumi ungheresi:

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Ci facciamo fare questa foto da tre ragazze, aiuto mia figlia a salire sul traliccio del ponte, poi devo salire io, la trave è a circa 1.80 da terra. una delle ragazze fa un accenno con le braccia forse per darmi una mano nello stesso istante io con un molleggio delle gambe balzo sopra tra urletti e risate delle tre. Non se lo aspettavano, hanno visto un vecchio con una giovane, ma cosa credevano, tie' !

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Qui invece una delle tante statue disseminate nella città, questa di una ragazzina accovacciata sulla balaustra del tram, molto famosa e fotografata:

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E' la volta della cattedrale di santo Stefano, imponente (qui solo la foto della cupola):

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Entriamo anche in chiesa ortodossa, è in corso una funzione, molto toccante e particolare la cantilena con cui viene celebrata, e anche la semplicità di ogni aspetto, che differenza dalla chiesa cattolica:

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Quando viene l'ora di pranzo finiamo nell'ennesimo ristorante vegano :resisti: : sogno quando da solo andrò a straffogarmi di gulash! :fame:
Continuiamo instancabili per piazze, vie , monumenti, arrivando poi nei pressi del palazzo del parlamento:

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Li vicino, sulla sponda del Danubio, il famosissimo monumento in ricordo degli ebrei fucilati e gettati nel fiume:

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Siamo a metà pomeriggio, non ancora paghi: sempre a piedi raggiungiamo l'isola Margherita, nel centro del Danubio.
E' lunga circa 2,5 km, piena di percorsi (ne faccio anche un tratto di corsa, se mi verrà un colpo mia figlia imparerà a guidare la Goldwing se vorrà tornare a casa.
Sull'isola ci sono molte attrazioni, una fontana a tempo di musica, resti romani e medioevali, le terme, e molto altro. Prati e piante secolari la fanno da padrone.

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Verso sera non ci resta che tornare alla moto, lo facciamo con le biciclette:

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Concludiamo la serata in giro per i locali.
Il mattino seguente partiamo per un itinerario che segue le anse del Danubio, dapprima un po' deludente, via via più interessante per via dei paesi che attraversiamo.
Il primo che visitiamo è Vac, per farlo attraversiamo il grande fiume con un piccolo battello e moto al seguito (nella foto però è un battello per itinerari turistici):

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L'ultimo è Esztergom bel paese con una bella piazza e ricco di monumenti:

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La cattedrale sorge sulla collina, con una facciata neoclassica davvero imponente. Molto più interessante quello che hanno ricavato nella gigantesca cripta interamente restaurata, ovvero un ristorante lussuoso dove abbiamo mangiato piatti tipici e bevuto un buon vino (28 euro in due):

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Ci siamo allontanati da Budapest di circa 70 km, il ritorno lo facciamo per una bella strada interna che attraversa un parco. Mia figlia ovviamente si addormenta, quando si sveglia siamo a Obuda, ovvero l'antica Buda nata sul sito della romana Acquinqum, della quale vediamo i resti.
Devastata dalla seconda guerra mondiale, è stata ricostruita con grossi e squallidi complessi abitativi in stile sovietico, ma la piazza centrale si è conservata.
Curioso il monumento vicino alla piazza:

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Si è fatto tardi, siamo stanchi, la sera giracchiamo ancora per i quartieri ma andiamo a riposarci più presto. Domani è l'ultimo giorno con mia figlia, finiremo di visitare questa splendida città, ma lo faremo interamente solo con le biciclette.
E quindi eccoci al mattino, di riflesso in una vetrina:

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Torniamo in cima a Buda a visitare l'interno della chiesa di Mattia (che il primo giorno avevamo trovato chiusa, notevole), poi scendiamo nuovamente nel centro città, giriamo come trottole. Siamo felici, questa settimana è stata davvero perfetta, e dire che era cominciata male!
Dovo l'ultima sacrificio, ovvero il pranzo in vegano, dove preso dalla disperazione provo il gulash vegano :noncelaposso: , nel pomeriggio abbiamo ancora tempo di percorrere l'intera Andrassy Ut, una via di quasi 3 km dove sembra di essere a Parigi, è patrimonio dell'Unesco. Termina in una grande piazza dove sorge l'Altare degli Eroi, monumento ai caduti molto scenografico, e oltre entriamo in un grande parco dove oltre al castello c'è il più grande complesso termale di Budapest: é grandioso, ma non può essere semplicemente visitato, bisogna proprio entrare con costume ciabatte e accappatoio e passarci come minimo mezza giornata. Ma Budapest non si visita in tre giorni e mezzo, non basta neppure una settimana. Abbiamo appena il tempo di tornare alla moto con le bici, correre in campeggio, fare i bagagli e andare all'areoporto, perchè mia figlia alle 20.40 riparte per Milano, impegni universitari l'attendono la mattina seguente.
Certo dispiace lasciarci, ma entrambi siamo consci che una settimana vissuta insieme così intensamente ci ha unito ancora di più, se mai ce ne fosse stato bisogno.

La sera non esco dal campeggio, inutile dire come mi sento.

La mattina presto smonto, mi libero dal traffico di Budapest e via per la frontiera Slovacca, per il secondo capitolo del viaggio. Dopo giornate calde e soleggiate, a parte qualche breve acquazzone, pioviggina e la temperatura si è abbassata notevolmente. Dopo tre ore oltrepasso la linea di confine.

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Volevo visitare alcune grotte (questa zona è un territorio di origine carsica molto interessante) ma le trovo chiuse, il caos dei turisti della capitale è un ricordo, il resto del paese ha terminato il periodo di ferie. Quasi nessuno per strada, pioviggina, il morale non è dei migliori, alla fine attraverso da sud a nord la Slovacchia e visito con brevi deviazioni in due paesi diversi altrettante chiesette in legno del 1600, patrimoni Unesco. Questa è la prima (Trokanj):

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E questa la seconda, con degli interni pregevoli (Hervatov):

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Poi vado a fermarmi a Bardejov, bel paese cinto da mura medioevali. Prendo una camera proprio vicino alla piazza, dovrei spendere 30 euro ma ne pago solo 17 per un premio di Booking. In due ore il paese lo ho visto tutto, passo la serata da solo in camera.

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La mattina dopo mezzora raggiungo Stara Lubvona, dominata da un bel castello che visito velocemente.

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Nei prati sottostanti un gruppo di antiche abitazioni in legno possono essere visitate, all'interno strumenti di lavoro, mobilio e suppellettili raccontano la vita di un tempo.

Nei pressi faccio finalmente conoscenza di una femmina locale, e gentile e... morbida :chevelodico:

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Proseguo e attraverso un altro parco nazionale, dove si trova il Cerveny Klastor , detto monastero rosso: llo guardo solo dall'esterno, poi proseguo e mi fermo a mangiare a Kezmarok, altro paese con castello.

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Mangio un buon panino con l'hamburger, la birra analcolica che mi danno da bere (guai in quei paesi a farsi fermare dovo aver bevuto alcool) è dolciastra e ha un gusto misto tra la rosa e l'arancio, bah!

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Nel pomeriggio tra un temporale e l'altro, un arcobaleno

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Raggiungo Levoca, la piazza merita una visita:

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Pochi km ancora e ammiro lo Spissky Hrad, la foto non è mia perchè il castello è in fase di restauro:

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La pioggia mi suggerisce di prendere una camera a Poprad ad una decina di km.

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La mattina percorro un anello di circa 90 km intorno al Narodny Park detto parco del paradiso slovacco: le strade e i paesaggi sono belli, ma non esageriamo! Sono mai venuti in Italia questa gente?

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raggiungo il gruppo dei monti Tatra, che divide il paese dalla Polonia. A differenza dei bassi rilievi dell'Ungheria, queste cime raggiungono e superano i 2600 mt. Qui sono in avvicinamento:

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Salgo dal versante sud della catena montuosa ed arrivo ad un paese molto turistico, Stary Smokovec: sembra un paese delle Dolomiti, molto lusso e molta gente in vacanza, tantissimi che fanno escursioni su queste montagne, sicuramente andrebbero visitate approfonditamente a piedi. Non esistono strade che l'attraversano, si può solo girarci intorno. Il paesaggio e bello ma mi aspettavo di più, è circa mezzogiorno e prendo una decisione: cambio percorso!

(Continua)

Edited by FurioGW - 21/9/2022, 12:43
 
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view post Posted on 20/9/2022, 20:07
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Molto bello... mi stai fornendo l'ispirazione per il viaggio della prossima estate :ok:
 
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Bello, bello e ancora bello (figliola compresa) .. :clap: :clap:
 
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Letto la seconda parte... :59:
 
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view post Posted on 21/9/2022, 00:10
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Invece di visitare solo la parte sud di queste montagne e proseguire per un altro parco , farò un completo in senso antiorario attraversando il confine polacco e percorrendo anche la parte nord, per poi rientrare in Slovacchia e ricongiungermi con il percorso che avevo programmato. Non è un grande allungamento, comunque il paesaggio non cambia fino alla frontiera con la Polonia,

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poi migliora un po', con una strada abbastanza divertente in mezzo alle foreste. Arrivo a Zakopane, il più importante sito turistico polacco di questa catena montuosa, anche qui c'è tantissima gente in vacanza. Non ha l'aspetto di un vero e proprio paese di montagna, però rimango colpito dalle case in legno antiche , ce ne sono moltissime e alcune molto belle. Mangio qualcosa qui, e riparto , la strada per rientrare in Slovacchia perde di interesse scorrendo in una valle a tratti con insediamenti industriali. Una volta ricollegatomi al viaggio impostato sul navigatore, salgo di nuovo per visitare l'ultimo parco montuoso che avevo previsto, il parco di Mala Fatra. Il luogo però è una delusione, l'altitudine è di soli 700 mt e le montagne sui 1500, abbastanza decadente e con qualche impianto sciistico. Rimango deluso, sono le 17 e non ho voglia di fermarmi ne qui in un campeggio ne a fondo valle in qualche città priva di interesse. Consulto il navigatore e vedo che sono a poco più di 200 km da Bratislava: anche se ho già oltre 300 km di curve sulle spalle, so che una volta raggiunta l'autostrada non mi stancherò molto di più. E così alle 19 sono già in campeggio all'ingresso della capitale della Slovacchia, in pratica ho eliminato un giorno di vacanza. Ceno in campeggio e viene giù un diluvio che mi invita a ritirarmi nei miei appartamenti.

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Il mattino seguente lascio la tenda montata in campeggio e vado nel centro di Bratislava, posteggio e comincio a girare in lungo e in largo. Il centro storico è ancora tutto racchiuso dalle mura medioevali, al suo interno diverse piazze e vie da visitare, questa la principale:

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Ci sono diverse opere in bronzo curiose sparse per il centro, questa è una di queste:

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Intorno a mezzogiorno sono al mercato coperto, ci sono solo banchetti che vendono prodotti tipici, qui e la qualche musicista suona al pianoforte o la chitarra, la gente compra il cibo e lo consuma sul posto, c'è un piacevole caos.

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Fuori dalle mura visito la chiesa di santa Elisabetta, "la chiesa blu":

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Faccio una foto da un ponte sul danubio, sullo sfondo la collina del castello , dove andrò a metà pomeriggio:

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Rientro in centro, per pranzare qui va benissimo:

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Ancora un fontana curiosa:

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Qui invece viene ricordata l'invasione dei russi con i carrarmati nel 1968:

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Questo invece è il monumento dedicato allo sterminio degli ebrei:

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Proprio in questa zona, addossato alle mura medioevali, c'era infatti il quartiere ebraico con la sinagoga. Nel 1959, con la costruzione di un nuovo ponte sul Danubio collegato ad una nuova arteria stradale che taglia in due la città vecchia e l'area del castello, sia il quartiere che la sinagoga vengono completamente demoliti.

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Vado verso la collina del castello, ma mi soffermo a vedere un grosso cantiere dove le trivelle stanno consolidando la parete della collina: anche qui le attrezzature sono tedesche, la trivella della foto è una Klemm, una delle migliori macchine sul mercato. Questo è stato il mio lavoro per 45 anni, ho chiuso l'azienda ed è per quello che ho finalmente il tempo per girare nei mesi fuori stagione.

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Proseguo e salgo sul castello.

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La giornata sta per volgere al termine, non mi manca quasi più niente da vedere e vado a recuperare la moto. Parto e, anche se inizia a piovigginare salgo su una collina prospiciente al castello ma più alta, anche da li come dal castello si gode una bel panorama sulla città. Li c'è un area molto vasta, con il monumento ai caduti sovietici che hanno combattuto per liberare l'Ungheria dal nazismo. Come è contorta la storia, che razza grama che è l'essere umano: ho ancora fresca la memoria di un mio precedente viaggio in Normandia, sempre con mia figlia, dove abbiamo visitato il cimitero degli americani che hanno partecipato allo sbarco, e qui siamo daccapo, filari di tombe come i vigneti delle mie parti, ognuna con il nome di un giovane ragazzo.

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Eppure, proprio in questo momento, poche centinaia di chilometri più in la altri giovani continuano a morire in guerra.
La pioggia sulla faccia mi sveglia, e ora di tornare al campeggio.
Ceno nella cucina del campeggio, insieme a dei ragazzi che viaggiano come me, fanno più o meno gli stessi giri, ma in bici. Grandi!

Il meteo mi costringe ad un altro cambiamento di rotta per la mattina seguente, togliendo un ulteriore giornata al viaggio: avrei voluto impiegare due giorni per tornare, attraversando le strade turistiche nelle montagne del centro dell'Austria (via Mariazell, Sclhadming, ecc), ma le previsioni di domani in quei luoghi sono di neve e venti forti: mi porterò quindi più a sud, su arterie principali, e anche se non eviterò completamente la perturbazione le temperature saranno più alte (sugli 8 gradi).
E infatti parto alle 9 e prima delle 20 sono a casa.
Zampa mi fa le feste e piange, poi mi mette la testa tra le gambe e mi guarda severo, sembra quasi che mi voglia sgridare per averlo lasciato a casa.

20220919_074637

Grazie a tutti per la vostra pazienza, se qualcuno fosse interessato a visitare quei paesi sono ben felice di fornirgli indicazioni e anche i file del navigatore con i percorsi.

Alcuni dati: il giro è stato di soli 12 giorni, i km percorsi 4070, il consumo medio 20,2 km/l.
 
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view post Posted on 21/9/2022, 05:23
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view post Posted on 21/9/2022, 07:05

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Bel racconto e bellissime fotografie.

Complimenti!


Luca
 
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view post Posted on 21/9/2022, 07:40
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Un bellissimo report .. :clap: .. di luoghi che non ho mai visitato .. :nunzo: .. ho notato una grande pulizia dappertutto .. :huh:

.. povera Italia, come siamo indietro con la civiltà .. :facepalm:
 
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18 replies since 19/9/2022, 23:00   264 views
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