Le nipotine sono una gioia, certamente. Ma per noi vecchietti sono anche una fatica e spesso uno stress. Cosa meglio di un viaggetto ogni tanto? E via, allora! Purtroppo lei non se la sente più di andare in moto, così mi rassegno ad usare l’automobile. Comoda, silenziosa, non ti bagni se piove, non rischi di cadere se trovi brecciolino in curva e tutto sommato corri meno rischi per l’incolumità. Ma l’emozione di andare in moto? Pazienza, mi rifarò andando da solo.
Programma di viaggio? Ritornare a Matera e visitare Castelmezzano, Pietrapertosa e Craco. Il tutto facendo tappe relativamente brevi. Autostrada giusto per allontanarsi dalla Liguria, poi strade normali, e quando arriva una certa ora (anche se non siamo stanchi come quando viaggiavamo in moto) cerchiamo dove dormire. E’ sempre piacevolissimo.
La prima sosta è ad Anghiari, Toscana. Bella come i borghi Toscani. Buono il cibo, come il cibo toscano.
Anghiari
Qui comincia il viaggio vero e proprio. Ci spostiamo di pochi chilometri alla volta. Cartina alla mano decidiamo ‘al volo’ le tappe della giornata. Che saranno: Città di Castello, Apecchio, Matelica e Sarnano. Piccole, brevi visite; ma in ciascun posto qualcosa o qualcosina da vedere c’è sempre. Dormiamo a Comunanza.
Città di Castello
Terzo giorno. Castelluccio di Norcia è un posto dove tornerei sempre, e infatti ci andiamo. E’ sempre una gioia per gli occhi, rattristata però dai segni lasciati dal terremoto. Facciamo scorta di generi alimentari; spesa utile a noi quanto a loro.
Il lago di Campotosto e Campo Imperatore: stesso discorso fatto per Castelluccio. Dormiamo a Castel del Monte, che è subito lì vicino. Avevo pensato a Santo Stefano di Sessanio, che però è diventato un posto di turismo elitario, visti i prezzi richiesti.
Castelluccio
CampoImperatore
Castel del Monte
Quarto giorno. E via per le meravigliose statali Abruzzesi. Sulmona e l’altopiano delle Cinque Miglia. Castel di Sangro, quindi cerchiamo strade secondarie e scopriamo Pescopennataro. Dormiamo a Guardiaregia.
Pescopennataro
Quinto giorno. Passando da Campobasso vediamo un castello e decidiamo di andarci. La cosa buffa è che quando ci sono passato altre volte non me ne ero accorto: guidando la moto su quelle strade veloci lo sguardo non può spaziare tanto. Scendiamo verso le Murge e prima di raggiungere Matera, dove dormiremo, passiamo da Gravina di Puglia. La bellezza di Matera è particolare e assoluta. Non per niente è la quarta volta che ci vengo; due volte in questo stesso anno. Peccato che sia diventata un po’ troppo turistica.
Castello di Campobasso
Sopra e sotto: Matera
Sesto giorno. Castelmezzano può attendere fino a stasera. Una cittadina inaspettatamente carina è Miglionico, col suo castello del Malconsiglio. Craco è più ‘sulla strada’ per cui ci andiamo. Il colpo d’occhio, arrivandoci, è impressionante. La visita guidata ci fa conoscere la storia di questo paese, e ci insegna, come se già non lo sapessimo, quanto la politica possa essere ottusa e portatrice di disastri. Per la notte ci trasferiamo a Castelmezzano.
Miglionico
Sopra e sotto: Craco
Sopra e sotto: Castelmezzano
Settimo giorno. Castelmezzano e Pietrapertosa sono paesi anch’essi di una bellezza che toglie il fiato. Diversi da Matera, perché più ‘imbriccati’, come si dice a Genova, ovvero abbarbicati a spuntoni di roccia. D’altronde questa è la specialità Lucana; la cosa più importante era difendersi dai predoni che scorrazzavano impuniti. Fra questi due paesi c’è il ‘volo dell’angelo’: una fune in pendenza sospesa per quattrocento metri e lunga tre chilometri. Appesi ad essa ci si lascia andare a gran velocità. C’è l’andata e il ritorno, se ho ben capito. Io non lo faccio; non vorrei che l’adrenalina giocasse un brutto scherzo al mio cuore, leggermente malandato.
E ora? Improvvisiamo, ovviamente. Continuiamo a vagare per la Basilicata. Che strade! Sembra di essere in Castiglia. Dopo una fermata ad Irsina, capitiamo a Venosa, bella cittadina dove dormiremo.
Pietrapertosa
Strade e panorami
Venosa
Ottavo giorno. Rapolla, Melfi (bel castello), Serracapriola (bello il castello Maresca). Il Nord della Puglia e il Nord della Basilicata meriterebbero un bel giro in moto: strade e panorami sono proprio quelli che piacciono a me. Arriviamo a Termoli, dove dormiremo due notti. Il motivo? A Termoli c’è una spiaggia. Come tante altre, d’altronde, ma allora? Un po’ di riposo ci vuole; relax in spiaggia (senza le bimbe è possibile) per un giorno intero.
Melfi
Strade e panorami
Spiaggia di Termoli
Decimo giorno. Abbiamo la macchina infestata dalle formiche. Io ci sorrido sopra, lei molto meno…
Raggiungiamo Castel di Sangro e percorriamo la valle, appunto, del Sangro, dove c’è il lago di Bomba. Colledimezzo è di nuovo uno di quei paesi che mi affascinano. Poi Pietraferrazzana, Bomba e arriviamo a Lanciano, nelle cui vicinanze dormiamo.
Colle di Mezzo
Pietraferrazzana
Bomba. Notare il viadotto. Tante le strade importanti interrotte.
Undicesimo giorno. Roccascalegna è un altro ‘must’. Non lo sapevo, lo dico solo dopo aver visitato il castello. Un altro posto spettacolare, imbriccato anche lui. Poi Guardiagrele e Pennapiedimonte. Anche quest’ultimo è magnificamente abbarbicato ad una montagna. Quante sorprese in questo viaggio! Passiamo ancora da Civitella del Tronto prima di fermarci a dormire nella splendida Ascoli.
Roccascalegna
Pennapiedimonte
CivitellaTronto
Sopra e sotto: Ascoli
Dodicesimo giorno. Giro per Ascoli col pulmino turistico; merita. Poi Norcia. Anche qui segni evidenti del terremoto; anche qui acquisti prelibati e solidali. Giornata di pioggia; c’è una punta di soddisfazione a girare in macchina e non in moto. Perugia è un’altra perla che rivediamo volentieri. Arriviamo a dormire a Gubbio, dove incontriamo Gabriele, un amico conosciuto sul Forum.
Perugia
Gubbio. (Bellissima, nonostante lavori sulla splendida piazza)
Dodicesimo giorno. Un giro sulla funivia di Gubbio non ce lo facciamo mancare, poi ripartiamo: Gole del Corno, Sassoferrato, Pergola, Mondolfo. E siamo di nuovo sull’Adriatico. Fano è carina, ma è sempre una località di villeggiatura marina; per quello che sono i nostri gusti viene bene per dormire e mangiare con un buon rapporto prezzo-qualità.
Fano
Tredicesimo giorno. Urbino, Sant’Angelo in Vado, il passo di Bocca Trabaria, Sansepolcro e San Miniato.
Urbino
S.Angelo In Vado
San Miniato
Potremmo cercare un hotel e rientrare l’indomani, come previsto… ma dato che la distanza che ci separa da casa non è molta, e che non troviamo hotel ad un prezzo decente (è sabato) decidiamo di rientrare oggi stesso. D’altronde viaggiare di sabato al tardo pomeriggio è meglio che di domenica mattina. E poi… siamo un poco stanchi; anche viaggiare e divertirsi… stanca!
A casa!