| Ho letto il report di questo bellissimo viaggio in terra d'Africa. In pratica è quasi lo stesso percorso che abbiamo fatto noi nel Marzo del 2003. La guida nel deserto è assai impegnativa. Con la loro sabbia, che non ha nulla a che vedere con la nostra, non c'è mezza via: a tutto gas, altrimenti non si va avanti. Tra l'altro avevamo percorso un tratto di terra battuta con i solchi, lasciati dalle ruote dei mezzi a 4 ruote, pieni di sabbia: un incubo, culminato con una caduta, fortunatamente, non grave. La benzina, più che sporca, è di scarsa qualità. Con il carburatore (come avevamo noi) il problema più di tanto non si fa sentire perché la "digerisce" di qualsiasi qualità. Le moto moderne sono, in tal senso, più "fighette" e quindi ne risentono molto di più. La perdita d'olio dalla forcella, dopo un viaggio assai gravoso, mi sembra piu causata dalle buche che dalla sabbia. Guide improvvisate non ne abbiamo mai incontrate: semmai nei paesi piccoli ti chiedevano qualche spicciolo per fare la guardia alla moto. Le persone, in genere, sono molto cordiali. Nell'oasi di Ksar ghilane avete fatto il bagno nella pozza di acqua calda? Noi si, e si stava da dio. Per prevenire l'entrata della sabbia nel filtro aria, avevo spruzzato sulle pareti della scatola filtro uno spray colloso che viene utilizzato nelle auto da rally per trattenere le impurità. Aveva funzionato bene, anche se comunque a fine viaggio ho smontato quasi completamente la moto perché c'era sabbia ovunque. Il deserto lascia un ricordo indelebile.
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